Salerno, il grande assalto alle spiagge
driblando rifiuti e divieti: giovane ferito

Salerno, il grande assalto alle spiagge driblando rifiuti e divieti: giovane ferito
di Barbara Cangiano
Lunedì 28 Giugno 2021, 08:17 - Ultimo agg. 22:05
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Abbandonano lettino e ombrellone. Si dirigono verso le docce. Poi una piccola rampa di scale per raggiungere il lungomare. Si fermano per una chiacchiera con gli amici e attraversano la strada per andare al bar. Siamo sul lungomare della zona orientale, che da Torrione a Mercatello è popolato da bagnanti giovani e meno giovani in costume e prendisole. I sorrisi sono quelli di chi torna a vivere. E sono evidenti, perché di mascherine non se ne vedono più. Non solo in riva al mare, dove è scontato che accada, ma in tutte le aree che circondano l'accesso ai principali stabilimenti balneari. L'ultima domenica di giugno, complice il caldo torrido, è quella dell'assalto alle spiagge. Nessun assembramento, ma il rispetto delle regole a poche ore dall'entrata in vigore dell'ultima ordinanza regionale che impone l'uso dei dispositivi di sicurezza anche all'aperto, è un optional.

«Con questo caldo mi verrebbe un infarto - dice Marcello Del Bufalo - Sono stato a fare un tuffo con mia moglie, ora andiamo a prendere una cosa fresca al bar e poi mangeremo un boccone. La mascherina ce l'ho al polso. Appena entro in un posto chiuso la indosso, ma con quaranta gradi è impossibile resistere per ore». I più giovani non ce l'hanno neanche a portata di mano: «Abbiamo appuntamento con degli amici e poi andremo al lido insieme. Fa troppo caldo per la museruola», spiegano Rosy e Sabrina, entrambe 15enni. Gli amici arrivano in scooter e anche loro preferiscono farne a meno. A Torrione, qualcuno sbuffa per la presenza di cattivi odori dovuti ai rifiuti che puntualmente si accumulano nei pressi dell'ex ostello. «Con temperature così elevate la puzza si sente - denuncia Paola Aliberti - ma è una vecchia storia.

Io vengo qui da almeno dieci anni e forse prima la situazione era addirittura peggiore».

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Lo sanno bene i volontari di Voglio un mondo pulito, protagonisti dell'operazione CleanUp che si è tenuta sabato. «Sull'arenile abbiamo trovato tantissime cicche di sigaretta - racconta Ciccio Ronca - La situazione più delicata è quella dell'ex ostello, dove puntualmente vengono abbandonate bottiglie, vestiti e altra immondizia». La medaglia di spiaggia più sporca, però, se la contendono quella di via Allende, nel tratto che va dalla fine del lido Maremo alle porte dell'hub vaccinale di capitolo San Matteo e il pennello del porto, meta di tantissimi salernitani del centro storico. «Allo stato le situazioni peggiori sono queste, perché non ci sono neppure chioschi che provvedono a tenere pulito. Al pennello non c'è volta che tra gli scogli non recuperiamo sacchetti del Mc Donald's, cartoni di pizza, lattine. C'è veramente di tutto». Anche qui di mascherine neppure l'ombra. Già a partire da piazza della Concordia, dove i bagnanti camminano con il volto libero. E lo stesso avviene nel parcheggio limitrofo alla spiaggia libera dell'hotel Baia. Trovare qualcuno che la indossi è impresa rara. L'arenile è forse quello più affollato di tutti. «Per ora non mi sembra ci siano grandi assembramenti - racconta Nico Vitolo - Vengo qui ogni fine settimana e rispetto all'anno scorso non ci sono carnai. O meglio, non ancora, perché non sapremo cosa accadrà in futuro. Le mascherine? Non le porta più nessuno. C'era una folla di ragazzini in fila al bar. Mi sono alterato invitandoli a metterla e mi hanno mandato a quel paese. Il problema, come sempre è che non ci sono controlli da nessuna parte».

Attimi di paura, tra Pastena e Mercatello, per un giovane che ieri pomeriggio, mentre era a mare sulla scogliera, in seguito ad una caduta ha battuto violentemente la testa dopodichè è rimasto esanime. Una grossa ferita, perdeva sangue. Tempestivi i soccorsi dei bagnini del Lido Colombo. Sul posto due autoambulanze dell'Humanitas e alcune pattuglie della Polizia. Il giovane è stato fasciato alla testa ed immobilizzato per il trasporto in ospedale. Al Ruggi gli hanno messo dei punti, praticato esami e lo tengono sotto controllo in neurochirurgia. A Mercatello, comunque, i protocolli sembrano essere stati rispettati alla lettera. Gli spazi dell'arenile recuperato grazie al ripascimento sono infatti molto ampi e il distanziamento è assicurato. «Solo un ingenuo può pensare che siamo fuori dall'emergenza sanitaria - dice Michela Giulio - L'esempio di ciò che sta accadendo in altre parti del mondo è lampante. Ecco perché, benché vaccinata con doppia dose, continuo ad essere più che prudente. E così dovrebbero fare tutti per evitare di tornare, di qui a un mese, ai domiciliari».

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