La stretta di Salerno: stop alle auto
inquinanti fino alle Luci d'artista

La stretta di Salerno: stop alle auto inquinanti fino alle Luci d'artista
di Nico Casale
Venerdì 26 Luglio 2019, 12:00
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Una data che segni la revoca del divieto di circolazione per circa 43mila veicoli (30mila vetture diesel e 13mila motocicli), non c'è ancora. L'ordinanza del sindaco di Salerno in vigore dall'altro giorno, resta attiva infatti, fino a che le centraline dell'Arpac non avranno rilevato l'assenza del superamento di emissioni di biossido di azoto nell'aria. E non c'è da aspettarsi che l'inquinamento atmosferico in città possa ridursi in breve tempo. Tant'è che il provvedimento del primo cittadino, Enzo Napoli, è stato inoltrato tra gli altri, al presidente di Salerno Mobilità «in previsione del prossimo periodo delle festività natalizie con l'evento Luci d'Artista».
 
Alla partecipata del Comune, «qualora non si rientrasse nei limiti consentiti», il compito di «predisporre aree di sosta per autoveicoli adibiti a trasporto di turisti, non conformi alla circolazione e alle modalità indicate nelle limitazioni alla circolazione esterne e al perimetro urbano della città, utilizzando mezzi alternativi conformi all'ordinanza».

Napoli, sottolineando che «l'aria è un bene primario», precisa come «il nostro non è un capriccio. Abbiamo il dovere di salvaguardare la salute dei cittadini». Il divieto dovrebbe interessare oltre 43mila tra autovetture e motocicli che non potranno circolare dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30. «Gli orari - spiega il sindaco - sono disposti in modo tale da consentire alle persone di recarsi a lavoro e di tornare a casa e di uscire il pomeriggio e di poter rientrare a casa, in guisa che non si abbiano ripercussioni difficili sulla cittadinanza. Si tratta, purtroppo, di fatti ai quali non possiamo sottrarci». I dati del ministero dei Trasporti, aggiornati al febbraio di due anni fa, rivelano che in città, circolano 112.607 veicoli, tra due e quattro ruote. Di conseguenza, oltre il 38% di questi sarà interessato dal divieto. Cifre che spingono Napoli a definire «pesantissimo il contributo di gas venefici». E quindi, «bisogna che man mano entri nell'ordine di idee delle persone il limitare gli spostamenti con vetture che sono dei ferri vecchi, oppure cominciare a immaginare di correre ai ripari in qualche modo». L'ordinanza di divieto, per il sindaco, è «dovuta» e interessa gli autoveicoli e veicoli commerciali, dal pre Euro all'Euro 4, i ciclomotori e motocicli a due tempi, dal pre Euro all'Euro 2. Il tutto, «fino alla rilevazione di assenza di superamenti per l'inquinante biossido di azoto».

Un'ordinanza che «apprendiamo con preoccupazione», scrive il consigliere di Forza Italia, Roberto Celano, in una lettera indirizzata ad Ermanno Guerra e a Domenico Ventura, presidenti delle commissioni consiliari «Ambiente e Cultura» e «Mobilità». «I provvedimenti assunti meriterebbero una particolare attenzione in relazione all'insufficienza (quasi inesistenza) del trasporto pubblico che potrebbe alleviare i disagi alle limitazioni deliberate in ordinanza», aggiunge Celano chiedendo la convocazione delle commissioni, in seduta congiunta, «per approfondire gli allarmanti dati relativi all'inquinamento dell'aria e per meglio comprendere quanto deliberato in ordinanza che necessariamente andrebbe accompagnata da provvedimenti che possano consentire agli utenti di disporre di un servizio di trasporto pubblico maggiormente efficiente». Il presidente della commissione Trasparenza, Antonio Cammarota, in occasione della conferenza dei capigruppo di ieri, fa sapere di aver «rappresentato al sindaco l'esigenza di disciplinare il transito dei bus non previsti nell'ordinanza e, soprattutto, le immissioni delle navi in transito nel porto commerciale di Salerno». Elemento, quest'ultimo, da leggere sempre «nell'ottica della necessaria delocalizzazione dello scalo».
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