Vaccini a Salerno, sono finite le dosi:
ore di attesa al sole a Capitolo San Matteo

Vaccini a Salerno, sono finite le dosi: ore di attesa al sole a Capitolo San Matteo
di Sabino Russo
Giovedì 24 Giugno 2021, 08:59 - Ultimo agg. 25 Giugno, 07:03
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Nuova mattinata di caos a Capitolo San Matteo. Dopo le proteste già registrate il 2 giugno, di nuovo ritardi, file sotto al sole cocente e disagi alla postazione mobile di vaccinazione realizzata nell'area pip della cantieristica. A mandare in tilt il sistema organizzativo l'esaurimento dei vaccini e il solito mancato rispetto degli orari di convocazione. In tanti, come già accaduto in passato, seppur in lista per il pomeriggio si presentano durante la sessione mattutina. Torna a salire, intanto, il tasso di incidenza, che si attesta al 4,9 per cento. Sono 28, su 566 test processati, infatti, i tamponi positivi comunicati ieri dall'Unità di crisi. 

Confusione alla postazione mobile di Capitolo San Matteo, a causa dell'esaurimento delle fiale, che ha provocato diverse ore di attesa col gran caldo di ieri. A poco è servita la pensilina per le tante persone in attesa in cerca di un riparo dal sole cocente. La situazione si è normalizzata solo nel pomeriggio, quando sono arrivate altre dosi. A far saltare il sistema organizzativo messo in piedi dall'Asl anche il solito mancato rispetto degli orari di convocazione.

In tanti, seppur in lista per il pomeriggio, si presentano durante la sessione mattutina. Già il 2 giugno scorso si verificarono disagi simili, a causa di un problema nella fase di scongelamento delle fiale, che provocò due ore di attesa sotto al sole e l'intervento delle forze dell'ordine per far rientrare le proteste. Le stesse chiedevano l'installazione di ombrelloni per garantire un percorso coperto, soprattutto in vista dell'arrivo del gran caldo estivo.

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A Salerno sono più di 850mila i vaccini somministrati, che coprono quindi il 77 per cento della popolazione. Di questi, oltre 600mila (il 54 per cento) hanno ricevuto almeno una dose, mentre in 250mila hanno completato con la seconda (il 22,7 per cento). Se si escludono i più giovani, si è superato il 90 per cento della popolazione. Sono 25mila, invece, i salernitani con meno di 60 anni che devono ancora essere vaccinati con Moderna o Pfizer, dopo la prima dose di AstraZeneca, mentre sono 15mila quelli già raggiunti. Attualmente, gli iscritti in piattaforma sono meno di 70mila. Per raggiungere il 75 per cento della popolazione bisogna vaccinare almeno 810mila persone entro la fine dell'estate. Per questo motivo, ora, diventa necessario andare a scovare gli altri 150mila non registrati. Nella classe 50-69 anni ci sono mille iscritti.

Torna a salire il tasso di incidenza, che si attesta al 4,9 per cento. Sono 28, su 566 test processati, infatti, i tamponi positivi comunicati ieri dall'Unità di crisi, di cui ad Altavilla Silentina 3, Ascea 1, Battipaglia 1, Eboli 1, Nocera Inferiore 4, Orria 1, Pagani 4, Pellezzano 2, Pontecagnano Faiano 2, Salerno 7, San Giovanni a Piro 1, San Marzano sul Sarno 1. 

Open day di ginecologia al Ruggi, martedì prossimo, organizzato dalla fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, che coinvolgerà tutti gli ospedali che hanno ricevuto il riconoscimento dei bollini rosa. Anche l'azienda ospedaliera universitaria sarà in prima linea per garantire percorsi di prevenzione e cure personalizzate, migliorare la qualità della vita delle pazienti, nell'ambito dei principali tumori ginecologici, tra i quali il più insidioso è quello ovarico. «Abbiamo terapie molto innovative per fronteggiarli e il nostro obiettivo è quello di garantire uguali opportunità di accesso alle cure - sottolinea Francesca Merzagora, presidente di fondazione Onda - anche attraverso l'operosità di importanti centri di riferimento territoriali, in cui lavorano oncologi dotati di professionalità e sensibilità».

Restando in via San Leonardo, la Cisl saluta con favore la riallocazione degli operatori socio sanitari provenienti dai centri covid in tutti i reparti di media e alta intensità, anche tramite un ulteriore reclutamento eccezionale. «Appare evidente che lo sforzo profuso equivale a una presa d'atto delle necessità assistenziali - scrivono il segretario generale Pietro Antonacchio e le Rsu - e assume un indirizzo chiaro nel perseguire, attraverso una ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse umane, al miglioramento nella gestione di attività sanitarie gravose, con la possibilità di aumentare la qualità assistenziale, dedicando anche nelle ore notturne personale assunto per prestazioni socio-assistenziali». 

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