In Veneto con i falsi diplomi:
indagati venti bidelli di Salerno

In Veneto con i falsi diplomi: indagati venti bidelli di Salerno
di Gianluca Sollazzo
Lunedì 30 Settembre 2019, 11:00
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Venti indagati per falsi diplomi. Aperti fascicoli d'indagine a carico di bidelli per cui si sospetta il reato di falso. Secondo quanto si apprende, i collaboratori scolastici avrebbero presentato al momento dell'assunzione un diploma di scuole di formazione non parificate. L'Ufficio scolastico della Campania ha collaborato negli ultimi mesi con le scuole del Veneto su segnalazione di diplomi di qualifica sospetti. E da gennaio ad oggi le Procure del Veneto hanno messo sotto torchio già 20 bidelli salernitani che adesso risultano indagati.
 
Le inchieste sono condotte dalle Procure della Repubblica di Padova, Verona, Vicenza e Venezia, ovvero nelle province dove sono scattati gli accertamenti. Nel corso delle prime verifiche partite a gennaio scorso erano emerse una serie di irregolarità sulle dichiarazioni dei bidelli che riuscivano a ottenere supplenze senza averne titolo. Le segreterie venete hanno così chiesto così informazioni al Provveditorato di Salerno che, su disposizione della direzione generale dell'Ufficio scolastico campano, ha fornito «decisivi» chiarimenti. I bidelli finiti nel mirino avevano presentato diplomi mai conseguiti, nessuno dei collaboratori aveva sostenuto l'esame finale e le prove di Stato. Insomma il certificato di diploma era un falso. E talvolta recava nomi di presidi e funzionari di segreteria nei certificati sostitutivi. Le scuole a quanto si apprende hanno agito da subito in autotutela sospendendo i contratti a tempo determinato dei bidelli salernitani che erano emigrati in Veneto per trovare lavoro. Tra i bidelli di Salerno adesso sotto torchio ci sarebbe anche una coppia dell'Agro nocerino che ha cercato fortuna al nord. Il Provveditorato di Salerno ha collaborato «attivamente» con le scuole venete e con gli inquirenti che adesso hanno elementi utili alle indagini.

La Procura di Verona ha aperto 4 fascicoli a carico di bidelli, quella di Padova ha messo nel mirino 7 collaboratori, a Treviso sono 6 i bidelli segnalati. A Venezia un bidello è stato licenziato dopo aver preso servizio a tempo indeterminato. Falsi diplomi di qualifica per scalare le vette delle graduatorie, questo è quanto emergerebbe dalle prime indagini. I reati ipotizzati vanno dal falso alla dichiarazione mendace. La maggior parte dei bidelli ha presentato un diploma risultato fasullo perché emesso da una scuola fantasma, cioè una scuola che non ha mai avuto l'autorizzazione ad emettere titoli di scuola paritaria. I diplomi erano stati quindi riprodotti. Tra gennaio e marzo sono finiti nei guai molti bidelli, sempre in servizio nel Veneto, che sono stati colpiti anche dalla cancellazione dalle graduatorie e dalla revoca delle supplenze. Le indagini partono dagli esposti dei presidi veneti che avevano allertato l'Ufficio scolastico regionale, guidato da Luisa Franzese. Da qui le verifiche amministrative che hanno consentito ai funzionari dell'amministrazione scolastica di individuare scuole che non avevano più l'autorizzazione ad emettere titoli di diploma. Nel mirino due scuole-fantasma che avrebbero consentito a centinaia di bidelli salernitani di dichiarare un diploma col massimo dei voti. Secondo l'Ufficio scolastico del Veneto e della Campania le due scuole beccate erano denominate De Sanctis e Vanvitelli, tutte localizzate a Castel San Giorgio. Le presunte scuole non esistevano in un nessun elenco ufficiale del Ministero dell'Istruzione, né avevano autorizzazione di scuola paritaria o privata. Da queste scuole erano partiti centinaia di diplomi falsi dichiarati per l'inserimento nelle graduatorie triennale di istituto valide fino al 2021. «Un fenomeno che è in aumento negli ultimi anni», fa sapere un funzionario dell'amministrazione. Da quando il diploma di qualifica triennale è diventato requisito d'accesso all'inserimento in graduatoria di istituto per ottenere incarichi nelle scuole.
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