San Matteo, Iervolino superstar in duomo
ma è gelo con De Luca e Napoli

San Matteo, Iervolino superstar in duomo ma è gelo con De Luca e Napoli
di Alfonso Maria Avagliano
Giovedì 22 Settembre 2022, 08:57
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Si rischia di sfociare nella blasfemia nel descrivere l'arrivo in Duomo (e poi l'uscita) di Danilo Iervolino ieri mattina per la solenne Messa Pontificale in onore di San Matteo. Un'accoglienza quasi da rockstar, tra richieste di foto ed autografi ad ogni passo giunte da grandi e piccini, finanche cori da stadio, più che ecclesiastici. Al calore riservatogli dai fedeli tifosi c'erano il popolare Vichingo, al secolo Raffaele Russo, ma anche tanti rappresentanti dei gruppi ultras della Curva Sud che compongono le file dei portatori ha fatto da contraltare la freddezza evidente con i rappresentanti delle istituzioni. Vuol dire tutto e niente, a maggior ragione se dichiarazioni ufficiali e rispettive agende vanno nella direzione di un incontro la prossima settimana. «San Matteo deve abbracciarci ed accompagnarci in campionato. L'asticella si è alzata e puntiamo a piazzarci tra le prime dieci; la squadra c'è, siamo ottimisti. La città mi ha coinvolto in tutte le sue declinazioni col suo calore incredibile, ormai mi sento salernitano e non potevo mancare in una giornata così sentita. Le infrastrutture? Sono importanti, stiamo ragionando col Comune per lo stadio ed il centro sportivo. Sono fiducioso», il telegramma di Iervolino. «Con il solito clima di cordialità abbiamo detto alla dirigenza della Salernitana che siamo a disposizione per un incontro in cui chiarire quali possano essere le soluzioni per il centro sportivo. Abbiamo fatto una serie di riscontri e offriremo una serie di proposte. La convenzione dello stadio? Stiamo lavorando, la faremo a brevissimo, aspettiamo anche la disponibilità della società», quello del sindaco Napoli.

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Il clima sarà pure cordiale, però ieri niente contatti, saluti, strette di mano, sguardi a distanza o sorrisi reciproci. I Vincenzo, Napoli e De Luca, seduti a destra dinanzi a tutti, dopo essere giunti in Cattedrale con ampio anticipo; il presidente della Salernitana, accompagnato dall'amministratore delegato, Maurizio Milan, ha preso posto al terzo banco di sinistra a pochi minuti dall'inizio della celebrazione.

Il ds Morgan De Sanctis era immediatamente alle loro spalle; presenti anche Mara Andria, Salvatore Avallone, Gianluca Lambiase e Domenico Napoli, rispettivamente responsabile comunicazione, team manager, addetto stampa e slo. Gelo casuale o dettato dalla fretta, magari no.

All'indomani della nomina di Felice Marotta come consigliere del primo cittadino nei rapporti con il sodalizio granata non sono mancati spifferi di sconquassi in consiglio comunale, anche e soprattutto nella stessa maggioranza. C'è anche chi sotto voce, informalmente si interroga sulla legittimità della nomina da parte del sindaco di un consigliere politico, figura non prevista dall'ordinamento degli enti locali. D'altra parte la Salernitana ha pubblicamente definito Marotta come «l'anello che mancava», per bocca di Milan (ieri sera presente anche in processione, insieme ad una folta delegazione di dirigenti e calciatori del settore giovanile e delle squadre femminili, ndA). Sarà facilitatore, problem solver. Un nome che è garanzia perché la stra-prorogata convenzione d'uso di stadio Arechi e campo Volpe tuttora in essere entrò in vigore nel 2014, quando l'ex direttore generale dell'ente, oggi 82enne ed in pensione, era ancora in servizio a Palazzo di Città ma anche messaggio ben preciso. Marotta è conoscitore di ogni ingranaggio del Comune di Salerno, tifoso («Abbiamo perso punti per strada, anche a Torino meritavamo di vincere. C'è una buona squadra, faremo bene») e trait d'union col governatore della Regione, di cui è sempre stato uomo di fiducia. Di fatto, la sua nomina esonera la commissione consiliare sport che nel recente passato aveva affrontato temi legati all'ippocampo, ospitandone la dirigenza per più di un confronto da qualsiasi compito nei rapporti con la Salernitana. Il suo presidente, Rino Avella, ieri ha disertato Santa Messa e processione. La certezza è che i fondi non spesi per le Universiadi che la Regione ha dirottato comunque sull'Arechi (1,3 milioni ) sono stati accreditati nei giorni scorsi nelle casse comunali. A stretto giro saranno pubblicati i bandi per l'aggiornamento dei software ai tornelli, potenziamento telecamere, servizi igienici, poi si passerà al piano sicurezza per la riapertura della curva nord. Non poco, ma non è quello che ha in testa la Salernitana. Per baci e abbracci ci sarà tempo.

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