Sant'Egidio, calci e pugni ai genitori
dopo una lite: va a giudizio immediato

Sant'Egidio, calci e pugni ai genitori dopo una lite: va a giudizio immediato
di Nicola Sorrentino
Venerdì 3 Luglio 2020, 13:04 - Ultimo agg. 4 Luglio, 19:50
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«Trovati un lavoro», e aggredisce con violenza entrambi i genitori. Un ragazzo marocchino, di 27 anni, residente a Sant'Egidio del Monte Albino, finisce a processo con il giudizio immediato con l'accusa di maltrattamenti. Le vittime sono entrambi i genitori, che sarebbero stati sottoposti a reiterate umiliazioni e sofferenze psichiche per diverso tempo. Da settembre al 5 giugno scorso, secondo gli inquirenti, fino a quando il ragazzo non fu arrestato, a seguito dell'ennesima denuncia. Alla base di tutta la vicenda le condotte aggressive e violente del ragazzo, che avrebbe più volte minacciato la famiglia di morte, scaraventando a terra i supellettili di casa e distruggendo piatti e bicchieri, durante ogni litigio. Il giovane non avrebbe sopportato la famiglia, al punto da aggredire il padre e la madre dopo che entrambi lo esortarono, per l'ennesima volta, a cercarsi un lavoro.

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La reazione dell'imputato fu drammatica: oltre a gettare a terra un cellulare, cominciò a dimenarsi con braccia e calci verso i propri genitori, provando ad aggredirli. Fu bloccato da entrambi, in un momento di grande concitazione, al punto che lo stesso, dopo essersi liberato, riferì al padre e alla madre che li avrebbe uccisi quella notte, dopo aver bevuto. Per poi dar di matto anche quando intervennero i carabinieri, riuscendo a spaccare il vetro di una finestra con il lancio di un quadro. A ricostruire quella convivenza impossibile tra i genitori e il proprio figlio furono i militari della tenenza di Pagani, che raccolsero la denuncia della famiglia, con la quale furono ricostruiti mesi di soprusi e umiliazioni, oltre che di aggressioni, tanto da far scattare prima l'arresto del ragazzo e poi un divieto di avvicinamento, notificato successivamente dal giudice. Ora il processo, con la formula del rito immediato, in ragione di elementi gravi e univoci nei riguardi del 27enne. 

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