Il destino del punto nascita di Sapri sembra segnato. A confermarlo è stato il governatore Vincenzo De Luca, che durante la sua visita a Vallo della Lucania ha ribadito la difficoltà della situazione, sottolineando come la decisione finale spetti al Ministero della salute.
«Il problema del punto nascita di Sapri esiste, inutile girarci intorno, e i prossimi giorni saranno decisivi - ha ribadito De Luca - il 12 aprile avremo un incontro con il comitato tecnico che dovrà decidere sul piano di rientro ma la situaCAOS zione è complicata. Stiamo ricevendo corrispondenze dal Ministero che ci impongono la chiusura di tre punti nascita, tra cui Sapri. Abbiamo resistito per tre anni ma l’ultima lettera è stata chiara: “o chiudete o blocchiamo i fondi”. Abbiamo provato a salvarlo aggregandolo a Vallo della Lucania ma non è stato possibile. Lo abbiamo comunicato per tempo ai sindaci interessati, per evitare che partano proteste basate su informazioni distorte. L’interlocutore non è la Regione ma il Ministero».
Punto nascita di Sapri a rischio, De Luca: «Stop inevitabile»
Le parole di De Luca non lasciano spazio ad interpretazioni: la chiusura sembra una decisione già presa a livello ministeriale. Tuttavia, il governatore ha lasciato una porta aperta sul punto nascita di Polla, per il quale non ha parlato espressamente di chiusura, alimentando così una speranza per la struttura del Vallo di Diano. Di fronte a questo scenario, il comitato per la difesa del punto nascita di Sapri non intende restare a guardare.
Già ieri sera presso la sede di Golfotrek, si è svolta una nuova riunione organizzata dall’associazione Comunità Mediterranee, per coordinare azioni di protesta e sensibilizzazione che saranno messe in campo nei prossimi giorni. Non resta in silenzio il mondo sindacale. «La chiusura del punto nascita di Sapri è una scelta che penalizza il territorio e le famiglie. Non possiamo semplicemente attribuirne la responsabilità al Ministero, dobbiamo interrogarci sulle politiche regionali che hanno portato a questa situazione», ha dichiarato Biagio Tomasco, segretario Nursind Salerno.
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Il rischio concreto è che le future mamme del Golfo di Policastro siano costrette a rivolgersi a presidi più lontani, con tutte le criticità che ne derivano, soprattutto nei casi di emergenza. Decisione irrevocabile o spiraglio ancora aperto? A questo punto, la battaglia per il punto nascita di Sapri è nella sua fase decisiva. Il 12 aprile, l’incontro con il comitato tecnico ministeriale potrebbe sancire la chiusura definitiva o, in extremis, aprire uno spiraglio per una possibile deroga. Il comitato territoriale è pronto a far sentire la propria voce, mentre i sindaci e le associazioni locali attendono di capire se esistano ancora margini di trattativa per salvare un servizio essenziale per il Golfo di Policastro.