Napoli, l'istituto Pascale inaugura
una nuova unità Skin Cancer a Sapri

Napoli, l'istituto Pascale inaugura una nuova unità Skin Cancer a Sapri
Giovedì 6 Ottobre 2022, 13:18 - Ultimo agg. 26 Marzo, 00:11
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A Sapri il direttore generale dell’ospedale dell’Immacolata lo chiama gemellaggio quello che stamattina è avvenuto tra il presidio ospedaliero dell’ultimo avamposto della regione Campania, un ospedale bellissimo con vista mare, ma lontano praticamente da tutto e il Pascale, il più grande polo oncologico del Mezzogiorno. Anche se più che un gemellaggio l’inaugurazione della nuova Unità di skin cancer a Sapri è il prosieguo concreto di un progetto finalizzato ad accorciare i tempi della diagnosi e quindi a salvare la vita a più presone soprattutto in un periodo in cui, causa Covid, la prevenzione ha conosciuto una battuta d’arresto preoccupante.

Alla presenza del manager Claudio Mondelli, il direttore sanitario del Pascale, Maurizio di Mauro e l’oncologo Paolo Ascierto, questa mattina hanno, dunque, ufficialmente dato il via alla sinergia tra gli oncologi dell’Istituto dei tumori di Napoli e l’oncologia dell’ospedale dell’Immacolata. Una sinergia che prevede per ora visite in telemedicina grazie a una piattaforma tutta made in Pascale che metterà in contatto in tempo reale i due ospedali. Ma da fine ottobre sono previste anche visite ambulatoriali e primi interventi in day surgery. La collaborazione per ora riguarderà solo le malattie della pelle, ma l’idea del direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi che mesi fa ha accolto la sfida lanciata dal governatore Vincenzo De Luca, è di allargarla a tutti i dipartimenti.

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Con l’apertura di una unità skin cancer il presidio ospedaliero di Sapri diventa parte integrante della Rete Oncologica Campana per offrire ai cittadini, nel territorio più a sud della regione, un’assistenza sempre più qualificata e garantire i processi di presa in carico nell’ambito di un sistema regionale efficiente e allineato ad alti standard qualitativi in ambito diagnostico assistenziale e prende sempre più corpo quella visione reticolare integrata dell’approccio alla patologia oncologica.

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