Lei ha 75 anni. Il figlio 34. E tra Torrione e Pastena li conoscono tutti. Hanno un piccolo appartamento, ma vivono come dei clochard, preferendo quasi sempre la strada alle quattro mura di casa. In gergo si parla di barbonismo domestico, nel caso di specie, si tratta di due persone affette da problemi psichici, che vengono aiutate dai volontari della Comunità di Sant’Egidio e ben tollerate nei quartieri della zona orientale che bazzicano quotidianamente. Ma lunedì sera i due sono finiti nel mirino di una baby gang composta da una decina di persone e da allora vivono nel terrore e nella diffidenza.
Sono le 22 quando madre e figlio vengono insultati da un gruppo composto da una decina di ragazzi. Urla e invettive li spingono a trovare riparo a casa, ma la pace dura poco, perché dopo una manciata di secondi, si ritrovano la finestra in frantumi e delle pietre in casa lanciate dalla strada. Spaventati raggiungono l’abitazione di Paolo Romano, un volontario che dopo aver militato nelle fila dell’Ipotenusa e del Movi, collabora anche con la comunità timonata da Oreste Pastore.
Alla stazione carabinieri di Mercatello è stata registrato soltanto l’intervento, nessuna denuncia su quanto accaduto. O, almeno, fino al primo pomeriggio di ieri nessuno si è presentato per formalizzare un esposto. Ma, stando a quanto rilevato dai carabinieri del Nucleo Radiomobile della compagnia Salerno, agli ordini del capitano Paolo Cristinziano, la versione dei fatti è leggermente diversa rispetto a quella del volontario. Non dieci ma tre i ragazzi che avrebbero aggredito madre e figli, fin dall’inizio. Uno solo il sasso lanciato contro un vetro della casa. Comunque, nonostante l’assenza di querela di parte, come prevede la legge per procedere, e benché in assenza di feriti, vista la gravità di quanto accaduto, i militari dell’Arma hanno comunque trasmesso il fascicolo in procura. I tre ragazzini che avrebbero aggredito madre e figlio con problemi di disabilità sono tutti minorenni. In questi giorni, comunque, la compagnia ha già predisposto controlli più stringenti nei confronti dei ragazzi che sono in strade per evitare che episodi di questo genere possano ripetersi. Perchè il rischio di emulazione da parte di altri ragazzi. Dopo le risse tra bande diverse e giovani di diversi quartieri, l’attenzione degli investigatori ora è puntata tutta sui giovanissimi. I militari dell’Arma alzano la guardia non soltanto per la tutela dei soggetti più deboli ma anche di altri minori che potrebbero diventare oggetto di aggressioni.