La insostenibilità delle richieste di denaro ha portato la stessa vittima a scoprire il collaudato sistema nel quale sono state coinvolte, così come accertato nel corso delle indagini, in qualità di vittime, almeno 5 persone, anch'esse soggette ad usura ed estorsione, tra i quali imprenditori e liberi professionisti. Il ricavato dell'attività delittuosa veniva reinvestita in oggetti preziosi ed immobili, poi sottoposti a sequestro.
Il gip ha inoltre disposto il sequestro del provento dei delitti di usura ed estorsione per l'importo complessivo di circa 47mila euro.
Nell'indagine sono coinvolti, in concorso tra loro, per reati analoghi, altre dieci persone tra le quali anche di un militare dell'arma dei carabinieri che, all'epoca dei fatti, prestava servizio presso la stessa sezione operativa di Salerno che ha condotto le indagini. Per quest'ultimo sono stati contestati la rivelazione del segreto d'ufficio perché sospettato di aver fornito all'arrestato informazioni coperte sa segreto investigativo, accesso abusivo ai sistemi informatici e truffa in danno dello Stato ed è stata applicata la misura dell'interdizione dallo svolgimento delle pubbliche funzioni per mesi sei.