Scafati, aveva una pistola a casa:
condanna definitiva per l'ex capo clan

Scafati, aveva una pistola a casa: condanna definitiva per l'ex capo clan
di Nicola Sorrentino
Giovedì 3 Giugno 2021, 14:49
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Diventa definitiva, dopo la conferma della Corte di Cassazione, la condanna a 8 mesi di reclusione e 400 euro di multa per Romolo Ridosso, ex capo clan del gruppo omonimo e ora collaboratore di giustizia. Lo scafatese era accusato di ricettazione e detenzione illegale di una pistola. La sentenza di primo grado era stata emessa dal gup del tribunale di Salerno nel 2017.

Poi la conferma nel 2019 in Appello a Salerno e ora la pronuncia in Cassazione.

La difesa di Ridosso aveva presentato ricorso per un difetto di motivazione nel trattamento sanzionario. Il ricorso è stato dichiarato però inammissibile: «La sentenza di appello - si legge nelle motivazioni ora pubbliche - ha confermato la pena inflitta dal primo giudice, il quale, ritenuta la continuazione fra i reati ascritti e riconosciute l'attenuante della collaborazione e le attenuanti generiche, aveva contenuto la pena in misuraprossima al minimo edittale ed aveva specificato ciascun passaggio della commisurazione della pena».

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L'arma da fuoco fu trovata a Ridosso in casa, durante una perquisizione. Tra i precedenti dell'imputato, ci sono diverse inchieste dell'Antimafia concentrate sulle guerre di camorra a Scafati che lo videro coinvolto, insieme ad altri componenti della famiglia. Poi la decisione di collaborare con la giustizia. Le sue dichiarazioni erano state utilizzate, tra l'altro, anche per una delle ultime indagini della Dda di Salerno sui presunti rapporti tra il clan Loreto-Ridosso e l'amministrazione comunale di Scafati. Per questo, il dibattimento è attualmente in corso al tribunale di Nocera Inferiore.

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