Rischia il processo il titolare di una società attiva ad Angri e finita nel mirino della Procura per la violazione presunta della normativa sulla tutela ambientale, in particolare per la regolamentazione degli sversamenti industriali. Secondo le ricostruzioni effettuate dai carabinieri del Reparto di controllo ambientale, gli scarichi dell'azienda di Angri - in quel momento attiva nell'area Pip del comune - sarebbero stati non a norma. Dall'informativa inviata alla Procura di Nocera Inferiore, risultarono effettuati scarichi, in assenza di autorizzazione, direttamente nella fognatura comunale di acque reflue industriali provenienti dall'attività di produzione di articoli monouso in plastica, per uso alimentare.
Le acque di risulta, in particolare, venivano scaricate «come acque meteoriche contaminate da residui di lavorazione ed olii ed idrocarburi esausti», con fatti accertati ad Angri, il 23 gennaio scorso.
L'episodio di gennaio rientrava in un'azione congiunta delle procure di Nocera Inferiore, Torre Annunziata e Avellino per contrastare l'inquinamento lungo il bacino idrogeografico del fiume Sarno, a partire dagli insediamenti industriali dei comparti produttivi presenti nelle zone attraversate dal corso d'acqua, fino alla foce nel territorio del Comune di Torre Annunziata, risalendo fino ai vari territori di riferimento.