Scarichi illegali nel Sarno, sequestro all'industria conserviera

L’azienda era sgià tata coinvolta in una precedente operazione risalente a maggio 2021

Scarichi illegali nel Sarno, sequestro allì'industria conserviera
Scarichi illegali nel Sarno, sequestro allì'industria conserviera
di Nicola Sorrentino
Mercoledì 18 Gennaio 2023, 06:03 - Ultimo agg. 08:31
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Impianto di depurazione e vasche di raccolta non funzionanti, scatta il sequestro preventivo per un’area di proprietà dell’industria conserviera Attianese, a Nocera Superiore. L’operazione coordinata dalla Procura di Nocera Inferiore - sostituto Roberto Lenza - ha visto il lavoro dei carabinieri della stazione forestale di Cava de’ Tirreni e della sezione di polizia giudiziaria. A fornire supporto, anche personale dell’Arpac. 

Gli inquirenti - nelle iniziative di controllo degli scarichi nel bacino del fiume Sarno - hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal gip del tribunale di Nocera.

Gli accertamenti condotti presso il sito produttivo hanno fatto emergere - come recita una nota ufficiale della Procura - che l’impianto di depurazione e le vasche di raccolta delle acque reflue industriali non erano presenti e quindi funzionanti. In questo modo, si sarebbe realizzata una «modifica sostanziale dell’impianto senza che le modifiche fossero state autorizzate». La violazione contestata è quella legata al Testo Unico Ambientale, decreto legge 152 del 2006. In ragione di ciò, la Procura di Nocera Inferiore ha chiesto e ottenuto un decreto di sequestro preventivo. I sigilli dei militari sono stati apposti ad un’area di circa 6mila metri quadri, sulla quale è realizzata la linea produttiva dello stabilimento e dei macchinari, presenti. 

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L’azienda era stata coinvolta in una precedente operazione risalente a maggio 2021, quando i carabinieri del reparto di tutela agroalimentare effettuarono un sequestro di conserve di pomodoro proveniente dall’Egitto, che la Procura di Nocera ritenne contaminate da alti eccessivi di pesticidi. L’indagine coinvolse i fratelli e soci contitolari e amministratori dell’azienda di famiglia. Per quei fatti è attualmente in corso il processo. L’organo inquirente contestava la promessa di assunzione di un funzionario in azienda, che svolgeva il ruolo di responsabile dell’Ispettorato Centrale della tutela della qualità e delle repressioni frodi dei prodotti agroalimentari di Salerno. Lo stesso fu promesso alla figlia, con una riassunzione presso un’altra sede della ditta. In cambio, il funzionario avrebbe informato i titolari che erano in corso indagini tese a riscontrare la salubrità dei prodotti conservieri dell’Attianese con programmati interventi delegati dal reparto carabinieri tutela agroalimentare. Il lavoro di tracciamento sarebbe stato eseguito con modalità non conformi, per impedire la scoperta di prodotti nocivi per la salute pubblica. Sarà il dibattimento a provare le accuse. Riguardo il sequestro di qualche giorno fa, la difesa dell’azienda conserviera potrà presentare ricorso al Riesame o in Cassazione, per contestare le accuse mosse, fornendo documentazione utile riguardo le presunte violazioni.

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