Ore 5.30. È questa l'ora in cui si è spezzata, in una uggiosa mattinata di settembre, la vita di Emanuele (da tutti chiamato Emanuel) Colonnese, appena diciottenne. Domenica mattina dal risveglio amaro per la sua famiglia. Quando i carabinieri hanno bussato al campanello della loro abitazione, a Molina di Vietri sul Mare, il pensiero è subito corso al ragazzo che ancora non si era ritirato dopo una serata trascorsa con gli amici a Salerno, al Maremò, per l'esattezza, uno dei tanti locali che affacciano su via Allende. Ed è qui, su questa lunga strada della zona orientale, segnata dalla presenza di diversi semafori, che il giovane fa il suo incontro con la morte: contro il palo di un lampione poco prima della rotatoria, difronte ai lidi militari.
Era solo sul suo scooter e, probabilmente, correva.
I carabinieri del Nucleo radiomobile della compagnia Salerno, agli ordini del capitano Antonio Corvino e del tenente Manlio Malaspina, stanno ora eseguendo gli accertamenti di rito per consegnare il fascicolo completo al magistrato di turno, intervenuto sul posto per accertare quanto accaduto. Per il momento, in attesa della ricostruzione dei fatti, l'unica certezza è che l'incidente non è stato causato dalla presenza di un altro mezzo. È stato un incidente «autonomo», come si dice in gergo tecnico. Forse l'asfalto un po' bagnato, forse l'alta velocità, potrebbero aver fatto scivolare o sbandare il diciottenne e provocare lo schianto mortale. Il suo scooter non è stato sottoposto a sequestro. Qualcuno dei suoi amici avrebbe anche riferito che Emanuel amava l'alta velocità, come tanti ragazzi della sua età. E qualcuno sussurra che forse il mezzo era anche stato truccato ma questo non si saprà mai perchè la procura non ha disposto il sequestro.. Accertamenti, questi, ora di competenza dei militari dell'Arma.
C'è un sottile e invisibile filo che unisce Emanuel a Marcello Cardamone, il giovane barman anche lui morto qualche giorno fa in uno schianto con la sua moto mentre rientrava a casa da Salerno: Molina di Vietri sul Mare. La frazione alta della cittadina che rappresenta la porta di ingresso alla Costiera amalfitana, è stata per due volte consecutive, direttamente e indirettamente, scossa dal dolore. Entrambe le vittime stavano rincasando. E forse proprio la stanchezza e la sfortuna, hanno segnato - come per Emanuel - anche il destino del barman di Cava de' Tirreni, padre di tre figli, il quale, prima di rincasare, si era fermato a comprare le sigarette in un bar tabacchi di Vietri aperto h24. Una scia di sangue e dolore senza fine che spesso imbratta il sabato sera di tanti giovani, spezzando le loro vite in tutta la vasta provincia salernitana.