«Scippo» dei figli, due padri
su dieci separati e soli

«Scippo» dei figli, due padri su dieci separati e soli
di Viviana De Vita
Lunedì 19 Marzo 2018, 10:39
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Letterine, poesie e lavoretti: pensieri d'amore che, per tanti bambini, resteranno in fondo ad uno zainetto. «Confezionati» a scuola, saranno solo il simbolo di una festa che, loro, non potranno trascorrere con il proprio papà. Secondo i dati forniti dall'avvocato matrimonialista Marianna Grimaldi, segretario della sezione di Salerno dell'Ami (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani per la tutela delle persone, della famiglia e dei minori), «due padri separati su dieci non vedono i propri figli nemmeno durante le feste e, dunque, nemmeno durante la festa del papà». Un dato drammatico che afferma l'avvocato Grimaldi «si riscontra anche a Salerno dove, come accade nelle altre città italiane, nonostante siano trascorsi quasi 12 anni dall'entrata in vigore della Legge sull'affidamento condiviso, i tribunali non riescono a far rispettare una vera bigenitorialità e l'affidamento condiviso resta un diritto solo sulla carta». «Purtroppo spiega l'avvocato Grimaldi sono ancora tantissimi i padri che non riescono ad avere pari diritti delle madri e, soprattutto, sono tanti i bimbi a cui non viene garantito un rapporto continuativo e costante con entrambi i genitori. Tanti bambini trascorreranno la festa di oggi, lontani dal proprio papà, molti con la convinzione che siano proprio i padri ad essersi dimenticati di loro, con evidenti gravi conseguenze sul piano di una serena crescita psico-fisica».

Basta dare uno sguardo ai tanti procedimenti pendenti davanti ai giudici del tribunale di Salerno per rendersi conto di quanto sia drammatica la situazione e a quanti uomini sia negato il diritto della paternità.

Emblematico il caso di un autotrasportatore di Olevano che, dopo aver deciso di separarsi da quella consorte che lo malmenava ogni giorno, ha perso ogni contatto con le sue figlie perché la sua ex moglie è tornata a Cuneo, sua città natale, impedendo alle bambine persino di rispondere alle telefonate del padre che, a volte, dopo aver percorso mille chilometri per vedere le piccole, è stato costretto a dormire all'interno del camion e a ripartire senza aver potuto nemmeno abbracciare le sue figlie. Una storia di violenza e di paternità negata che, confluita in due denunce una per sottrazione di minori e l'altra per maltrattamenti presentate dall'uomo ai carabinieri, è ora al vaglio della Procura. C'è poi il caso di un 38enne di Campagna che, dopo la separazione dalla moglie, ha perso ogni contatto con il bambino che è stato portato dalla madre all'estero. La donna, una 32enne rumena, è ora indagata per sottrazione di minore. Nell'inchiesta, condotta dal sostituto procuratore Giovanni Paternoster, è ricostruito il calvario dell'uomo al quale è stato impedito di esercitare l'esercizio della responsabilità genitoriale.

Drammatico il caso di un 40enne salernitano che, da ormai 6 mesi, non riesce più neppure a sentire la propria bambina. Cinque le denunce depositate in Procura dall'uomo che, accusato falsamente in sede di separazione dall'ex coniuge di essere alcolizzato e tossicodipendente, ha potuto a lungo vedere la figlia solo alla presenza delle assistenti sociali. Ora che quella misura è caduta, la donna non ottempera al provvedimento del giudice e nega all'ex consorte ogni contatto con la minore. Singolare infine la vicenda di un padre del vallo di Diano che, privato dall'ex moglie del suo diritto di vedere il proprio bambino, ha denunciato la donna che è stata sanzionata e ammonita dai giudici: dovrà corrispondere all'ex 100 euro per ogni violazione del diritto di visita.

 

«Il problema conclude l'avvocato Grimaldi è che le leggi ci sono ma non sempre le stesse trovano attuazione a causa di genitori totalmente privi di buon senso che strumentalizzano i propri figli per colpire l'altro. La maggior parte dei provvedimenti in tema di affidamento dei minori, sono standard, con la collocazione dei figli presso la madre garantendo all'altro genitore il diritto di visita per due pomeriggi a settimana e a fine settimana alterni: davvero poco per poter garantire una concreta bigenitorialità e, questo, nonostante la Cedu abbia più volte sanzionato l'Italia proprio per non aver consentito lo sviluppo di una vita affettiva ai padri separati. La giustizia non è tale se produce discriminazioni e, ancora oggi, la discriminazione tra genitori separati è un dato reale e fin troppo frequente».
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