Nocera Inferiore, Marco dalla crisi al diploma: «Volevo abbandonare gli studi, così sono tornato in pista»

Lo studente 18enne sosterrà l'esame di maturità all'alberghiero Domenico Rea: "I prof mi hanno dato fiducia, ora gestisco il bar della scuola"

Lo studente 18enne Marco Migliaro
Lo studente 18enne Marco Migliaro
di Gianluca Sollazzo
Venerdì 31 Marzo 2023, 05:05 - Ultimo agg. 17:05
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Dal rischio dispersione al diploma. Dalla presenza a singhiozzo alle lezioni agli stimoli ritrovati nell’andare a scuola. Marco Migliaro, 18 anni, tra due mesi e mezzo sosterrà l’esame di maturità all’Istituto alberghiero Domenico Rea di Nocera Inferiore. Un passato difficile. Una carriera scolastica iniziata tutta in salita, tra mancanza di motivazione, disaffezione nella scuola. «Volevo abbandonare, non andavo più a scuola - racconta Marco - non vedevo un percorso sensato in quello che facevo».

Poi la svolta. La didattica su misura e personalizzata, oltre al suo inserimento in attività laboratoriali e progetti di promozione dell’istituto superiore sul territorio, hanno cambiato la vita di Marco, residente a San Valentino Torio. Tutto questo nel cuore dell’Agro nocerino sarnese, dove l’Ufficio scolastico regionale ha censito quest’anno, solo nel primo biennio delle superiori, ben 62 segnalazioni alla Procura minorile per abbandono scolastico (25 solo a Nocera Inferiore), oltre a 651 adolescenti che hanno frequentato a singhiozzo le lezioni. Marco, oggi studente modello dell’alberghiero Domenico Rea, solo tre anni fa era tra i ragazzi a rischio abbandono

«All’inizio delle superiori avevo perso la strada - racconta il 18enne - al biennio avevo molte perplessità sulla continuità degli studi. Avevo molti problemi. Volevo abbandonare. Insomma, avevo intrapreso un percorso negativo». Poi sono intervenuti i professori. Il ragazzo, iscritto alla quinta B dell’indirizzo Sala e Vendita nella sede Cicalesi del Domenico Rea, si è sentito finalmente protagonista. «Ho avvertito fiducia e affetto - ammette - i professori mi sono venuti incontro, hanno saputo sostenermi psicologicamente rispetto ai miei problemi personali.

Posso dire che i miei docenti sono stati amici e psicologi al tempo stesso». Dopo la fase di sostegno motivazionale, la scuola ha saputo mettere in campo tutte le strategie coinvolgendo Marco, assecondando le sue competenze e mettendo in risalto i suoi talenti.

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«La scuola e i miei professori - dice - mi hanno dato un incarico importante, ovvero la gestione del bar della scuola. Sono responsabile della nostra piccola impresa scolastica. Per me è un grande attestato di stima e il coronamento del mio percorso di studi e formazione». Oggi Marco viaggia spedito verso il diploma. Il suo sogno? Spiccare il volo nel settore della ristorazione e dell’intrattenimento. «Sogno una impresa tutta mia - confessa - non mi pongo dei limiti. Ho trovato la strada da seguire grazie alla scuola che ha creduto in me». Il learning by doing, letteralmente “apprendere dal fare”, è la strategia messa in atto da scuole ad indirizzo professionale che puntano alla personalizzazione degli apprendimenti. Il Domenico Rea di Nocera Inferiore fa questo da sempre. È una metodologia didattica teorizzata dal filosofo e pedagogista John Dewey, che considera l’esperienza come fattore abilitante dell’apprendimento del singolo.

«La fase di progettazione della scuola è fondamentale - dichiara la preside Anna Maria D’Angelo - I nostri allievi sono impegnati in diversi progetti come il Laboratorio in contest dove i ragazzi apprendono competenze manageriali del settore: gestiscono in una situazione reale l’attività di produzione e somministrazione. I ragazzi trovano lavoro e grandi stimoli perché molte aziende chiamano direttamente la scuola e perché sanno che i nostri ragazzi sono preparati».

La storia e il percorso di Marco, studente salvato dalla dispersione, è un esempio di metodologia scolastica vincente. «Era un ragazzo timido, chiuso e questo suo carattere lo portava ad allontanarsi dalla scuola - racconta il professore del ragazzo, Antonio Campitiello - Come gruppo docente lo abbiamo messo in gioco attraverso attività progettuali e gli abbiamo dato un compito di responsabilità nella nostra impresa. Così Marco ha ripreso brillantemente il percorso di studi». Grazie ai suoi prof ora Marco viaggia verso il suo futuro. E lo deve alla scuola che lotta ogni giorno contro la dispersione. 

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