Trasporto scolastico a Battipaglia, approvate le tariffe che agevolano i nuclei a basso reddito e le famiglie con più figli

Previste sette fasce di reddito Isee: quella che parte da zero e arriva fino a 5mila euro però non prevede un contributo, né per il primo né per l'eventuale secondo figlio

Il servizio di trasporto scolastico
Il servizio di trasporto scolastico
di Marco Di Bello
Venerdì 31 Marzo 2023, 07:20 - Ultimo agg. 07:23
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Cambiano le tariffe del trasporto scolastico a Battipaglia, che adesso prestano maggiore attenzione alle famiglie meno agiate. La giunta ha infatti approvato le tariffe che entreranno in vigore a partire dall’anno scolastico 2023/2024, agevolando le famiglie meno abbienti e pesando maggiormente su quelle con redditi più elevati. Le nuove tariffe, approvate nell’ambito delle attività previste per il nuovo bilancio comunale, adesso prevedono complessivamente sette fasce di reddito Isee: quella che parte da zero e arriva fino a 5mila euro non prevede un contributo, né per il primo né per un eventuale secondo figlio.

Sale a dieci euro, sia per il primo che per il secondo figlio, il contributo dovuto dalle famiglie con redditi superiori a 5mila euro fino a 10mila euro.

Le famiglie che si attestano tra i 10mila e i 15mila, invece, pagano 15 euro per il primo figlio e 10 euro per tutti gli altri. Lo stesso criterio è applicato anche per la fascia successiva, quella tra 15mila e 20mila euro, che dovranno pagare 20 euro per un solo studente e 15 euro per gli ulteriori fruitori. Dai 20mila ai 25mila, invece, l’abbonamento del primo figlio costerà 25 euro, mentre per i successivi costerà 20 euro. Sale a 35 euro il contributo per le famiglie con redditi compresi tra 25mila e 35mila euro, mentre per i figli ulteriori si dovranno corrispondere 25 euro. Per l’ultima fascia, quella dei redditi superiori ai 35mila euro, l’abbonamento costerà 50 euro per i primi figli e 35 euro per i successivi. Un cambio rispetto al recente passato e un ritorno al passato remoto.

Dal 2015 al 2018, infatti, il costo degli abbonamenti era suddiviso in sei fasce di reddito, che partivano sempre dalla gratuità prevista per i redditi più bassi, da zero a 5mila euro, a un massimo di 30,10 euro per i redditi Isee superiori ai 18mila euro. Dal 2019, e sino a 2022, in virtù dell’aumento dei costi, fermo restando le sei fasce di reddito, gli abbonamenti aumentarono decisamente: da un minimo di 5 euro, per i redditi più bassi, a un massimo di 35 euro. Quella attuata dall’amministrazione, quindi, rappresenta una vera e propria ridistribuzione delle tariffe. In questo modo, secondo gli uffici comunali, dovrebbe essere comunque assicurata «la integrale copertura dei costi, ivi compresi gli oneri di ammortamento tecnico-finanziario». Come in passato, comunque, le famiglie avranno anche la possibilità di acquistare abbonamenti frazionati, con tariffe ridotte del 50%, nei mesi di settembre, gennaio e giugno o per altre particolari situazioni contingenti documentabili.

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