Scuole chiuse, la rabbia dei presidi:
«In fumo tutti i nostri sacrifici»

Scuole chiuse, la rabbia dei presidi: «In fumo tutti i nostri sacrifici»
Venerdì 16 Ottobre 2020, 06:50 - Ultimo agg. 09:22
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Scuole chiuse dopo neanche tre settimane di lezione. Ritorno alla didattica a distanza per 132 mila studenti dalle scuole primarie alla scuola secondaria. Restano aperte solo le scuole dell'infanzia. La doccia gelata sul mondo della scuola arriva nel pomeriggio di ieri, annunciata prima dall’assessore regionale all’istruzione, Lucia Fortini, e poi ufficializzata dall’ordinanza del governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Stop alla didattica in presenza come durante il lockdown e studenti a casa. Si torna ai piani di emergenza della didattica integrata. E i presidi sono divisi. C’è chi dice che è una decisione “inevitabile” a fronte del picco dei contagi. E chi tra i dirigenti non nasconde il dolore per la perdita della didattica in presenza. «Abbiamo fatto tanti sacrifici per l’organizzazione, bastava un po’ più di responsabilità», dicono i presidi salernitani.

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L’incognita contagi in aumento da Covid-19 potrebbe anche prolungare lo stop oltre il 30 ottobre.

Da oggi – stando alla ordinanza di De Luca – le scuole tornano vuote. Già 10 mila alunni nel salernitano erano in didattica a distanza da giorni. Oltre 300 gli studenti in isolamento fiduciario a causa dei contatti con studenti risultati positivi al Covid. La situazione epidemiologica si è insomma aggravata. Da qui lo stop alle attività didattiche dalle elementari alle superiori, escluse le scuole dell'infanzia dove sono iscritti più di 25 mila bambini. «Se i numeri dei contagi sono in costante aumento, come mi sembra ormai di capire, non esiste altra alternativa – dice la preside del liceo scientifico Da Procida, Anna Laura Giannantonio - la didattica a distanza è la soluzione più giusta per tutelare il diritto allo studio degli studenti garantendo la continuità degli apprendimenti e una razionale pianificazione delle attività didattiche». Tra i presidi però c’è rammarico. In fumo mesi di organizzazione, collaudi, piani sicurezza e acquisti di banchi singoli.

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