Seid Visin, un torneo di calcio
per il «talento dal cuore fragile»

Seid Visin, un torneo di calcio per il «talento dal cuore fragile»
di Nicola Sorrentino
Lunedì 7 Giugno 2021, 06:15 - Ultimo agg. 20:55
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Seid Visin non sarà dimenticato. Una o più iniziative ricorderanno il ragazzo di 21 anni, di origini etiope, che si è tolto la vita impiccandosi in casa a Nocera Inferiore, lo scorso giovedì. Antonio Francese, l’allenatore della squadra di calcio a cinque Atletico Vitalica in cui il ragazzo giocava dopo aver lasciato le giovanili del Milan e del Benevento, sta pensando ad un torneo sportivo, un memorial intitolato al «talento dal cuore fragile», come lui stesso lo ha definito. «La nostra squadra intende tenere vivo il ricordo di Seid, dei suoi valori sportivi e sociali, del suo sorriso. Lo faremo in sintonia con la sua famiglia, che vogliamo incontrare nei prossimi giorni», spiega Francese. «Settembre sarà il momento adatto, potrebbe esserci insieme al memorial una iniziativa di solidarietà a favore dei progetti sociali in cui Seid era impegnato. E tra le idee c’è anche quella di intitolargli il nostro campo sportivo, a Sarno, quel terreno dove lui ha giocato tante volte». «Non sarà soltanto un ricordo ma un tentativo di tramandare i suoi valori e il suo modo di vivere lo sport in maniera sana». Lo conferma anche Nello Gaito, presidente dell’Atletico Vitalica. «È prematuro parlarne e sicuramente ogni cosa dovrà essere concordata con la famiglia. Di certo vogliamo ricordarlo nel modo giusto. Avevamo pensato d’intitolargli il nostro campetto oppure di organizzare un torneo commemorativo a settembre. Sicuramente dovrà essere un qualcosa che nel tempo dia anche un senso a quello che facciamo». E ancora: «Chi viene da noi deve sentirsi a casa, la nostra vittoria principale è se i ragazzi sono felici». 

Ad un’iniziativa simile sta pensando e ragionando anche l’amministrazione del sindaco Manlio Torquato.

Il primo cittadino, nel consueto appuntamento domenicale via social per fornire gli aggiornamenti su quanto è di interesse alla comunità nocerina, ci ha tenuto a ricordare il giovane 21enne ancora una volta, così come già aveva fatto ai funerali celebrati nella chiesa di San Giovanni Battista a Cicalesi sabato scorso. «È il momento della compostezza e del silenzio, nel rispetto dei genitori, e di una testimonianza di serietà per quanto accaduto. Bisogna saper comprendere - ha aggiunto - le difficoltà e le solitudini di tanti giovani». 

Ma dopo l’ultimo saluto a Seid, nessuno ha forza e voglia di parlare. Si vive di pensieri e ricordi tra gli amici del giovane, adottato a 7 anni in Italia da Walter e Maddalena. Il ragazzo proveniva dall’Etiopia, ma nessuno - così come ha ribadito la stessa famiglia ieri per smentire l’ipotesi di un suicidio legato a problemi di razzismo - riesce a comprendere i perchè di un gesto così estremo. Un ragazzo creativo, Seid, sensibile, una “splendida persona”, ma anche “fragile”, a tratti “triste”. Oltre che pieno di sogni e ambizioni. In Italia c’era arrivato da un paese difficile, l’Etiopia. Lo scriveva lui stesso, attraverso Facebook, nel 2014, quando approdò alle giovanili del Milan: «Non ci ho capito niente in questi due giorni per il cambiamento di squadra. Però, ho capito che adesso inizia il mio sogno, quel sogno di diventare calciatore per tornare in Etiopia, per aiutare quei bambini che vivono nelle condizioni in cui vivevo anche io prima di venire in Italia. Io ce la farò per me e per l’Africa». Il pallone però lo aveva abbandonato, già dal 2017. La lontananza da casa, da Nocera Inferiore e dalla famiglia, aveva influenzato le sue scelte, esternate anche agli amici. La sua vita nell’Agro era ripresa poi con gli studi e l’università. Con un viaggio in Argentina e poi in Finlandia, dove era stato mesi fa, a trovare la fidanzata. Nel frattempo aveva coltivato ulteriori e nuove passioni, come il teatro, gli scritti di filosofia. E però qualcosa non andava, qualcosa probabilmente lo tormentava, forse già da tempo. E stavolta, così come fa qualsiasi ragazzo della sua età, non lo aveva esternato sui social o agli amici. Ne aveva pensato di farlo come nel 2018, in quel messaggio dove raccontava di spiacevoli episodi legati al colore della sua pelle e al gesto di qualche ignorante. Decidendo, così, di farla finita nel silenzio assoluto, lasciando tutti senza parole. 

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