Trent'anni per una sentenza definitiva,
l'imprenditore: «La giustizia mi ha tradito»

L'imprenditore Gerardo Volpe
L'imprenditore Gerardo Volpe
di Filippo Folliero
Venerdì 17 Gennaio 2020, 13:36 - Ultimo agg. 13:40
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«La giustizia mi ha tradito, ma nonostante ciò io credo ancora nella giustizia»: è questo il messaggio forte lanciato da Gerardo Volpe, battipagliese, che ieri mattina ha presidiato l’ingresso del tribunale di Salerno per chiedere giustizia a fronte di una causa ancora in atto da oltre 30 anni che lo ha visto passare da una vittoria che sembrava certa a quella che lui definisce una «ingiusta soccombenza». Già dalle prime ore del mattino, accompagnato dalla sua famiglia, il signor Volpe ha presenziato dinanzi al tribunale lungo corso Garibaldi, indossando un cartello illustrativo che riassumeva brevemente il torto subito e che citava testualmente: «Gerardo Volpe, vittima di un errore giudiziario dopo tre sentenze ne arriva un’altra che stravolge tutto. Dopo 32 anni si spera che la Cassazione possa fare giustizia».
 

Il gesto, forte e diretto, nato dopo oltre tre decenni di battaglie, è l’ultimo capitolo di una vicenda iniziata nel lontano 1985, quando Volpe acquistò dei beni immobiliari da un costruttore battipagliese per la cifra di circa 618 milioni di vecchie lire e a seguito di varie vicende si è ritrovato a dover versare somme superiori rispetto a quanto pattuito, cifre maggiori rispetto al prezzo di vendita degli immobili. Da lì a poco Volpe ha agito per vie legali, ottenendo una prima sentenza favorevole, dopo essersi rivolto al Tribunale competente, con il costruttore battipagliese condannato a restituire l’indebito percepito. In seguito, una nuova vittoria per Volpe che ha ottenuto dalla Corte d’Appello territoriale un altro provvedimento a favore, a conferma della sentenza di primo grado. La terza sentenza positiva arriva dalla Cassazione. Fin qui la strada per Gerardo sembrava in discesa, dopo tanti anni di lotte che gli hanno causato nel tempo anche problemi di salute, come sottolinea la moglie raccontando che «ha dovuto affrontare ben quattro tumori in questi lunghi anni». Ma all’improvviso arriva la doccia fredda con la Corte d’Appello di Salerno che stravolge tutte le sentenze precedenti, compresa quella della Cassazione.

Una strana e singolare vicenda, come spiega il legale del signor Volpe, Maura De Angelis: «Deve essere chiarito che si è trattato di una sentenza parziale, all’interno di un procedimento di appello che è andata in Cassazione perché qualcuno ha ritenuto che non fosse valida. La Cassazione l’ha rimandata alla Corte d’appello ben individuando su cosa poi si sarebbe dovuta pronunciare. Invece, la Corte d’appello, ha ritenuto di dover ribaltare il tutto, azzerando ciò che era stato fatto. Ora siamo di nuovo in Cassazione - continua la De Angelis - e sosteniamo che ci sia stato un errore, è come se la Corte d’appello si fosse rimangiata quello che aveva valutato in precedenza. Ritengo che ci sia stata una non aderenza alle indicazioni molto precise della Corte di Cassazione». A oggi, con tre sentenze favorevoli, Volpe rischia di essere stritolato dalla stessa giustizia.
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