Settimana corta per risparmiare,
la Uil frena: «Meglio altre soluzioni»

Settimana corta per risparmiare, la Uil frena: «Meglio altre soluzioni»
di Gianluca Sollazzo
Giovedì 20 Ottobre 2022, 07:35 - Ultimo agg. 21 Ottobre, 15:01
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Ipotesi settimana corta contro il caro gas, c'è il freno dei sindacati. Mentre tra i presidi del salernitano c'è un confronto sulla possibilità di ridurre a cinque i giorni di lezione per il risparmio energetico, interviene da Salerno il segretario nazionale della Uil scuola, Giuseppe D'Aprile. «Il problema energetico esiste per tutto il Paese e quindi anche per la scuola dice D'Aprile a margine di un convegno sulla contrattazione sindacale aperto alle rsu della Uil scuola - Molti dirigenti stanno andando incontro alla ipotesi della settimana corta. Il problema è che questa proposta cozza con altre questioni, mi riferisco alla necessità di tenere aperte le finestre per l'areazione a causa del Covid. Io penso continua D'Aprile che la scuola deve rimanere fuori da questa discussione. Non possiamo parlare di tenere la scuola chiusa per caro energia quando ci sono scuole che non posso aprire i riscaldamenti per problemi strutturali che sono emersi ancor di più nel periodo del Covid. Bisogna fare i conti con la realtà. Si possono trovare altre soluzioni. Ci sono scuole che non hanno i riscaldamenti e hanno problemi di edilizia, il nuovo governo intervenga su questa emergenza subito».

Ieri al tavolo col segretario nazionale Uil scuola, D'Aprile, c'erano Roberta Vannini, segretaria regionale, e Anna Maria D'Angelo, coordinatrice provinciale del sindacato Uil scuola.

L'occasione è servita per lanciare un monito al nuovo governo sull'emergenza precariato: in provincia sono 48 mila i prof precari e 42 gli operatori Ata. C'è fame di lavoro a fronte della crisi ma i posti sono pochi. D'Aprile lancia da Salerno una proposta che sarà trasmessa al prossimo ministro dell'istruzione. «La Uil propone la trasformazione dell'organico di fatto in organico di diritto dice il segretario nazionale - quindi chiederemo tutte le immissioni in ruolo sui posti liberi. Abbiamo ad oggi 200 mila contratti a tempo tra docenti e Ata. La scuola è il settore pubblico con più precariato. La scuola non può permettersi un fenomeno del genere a danno soprattutto degli alunni che vedono lesa la continuità didattica». La Uil scuola chiede anche che sia sbloccata la mobilità nazionale dei docenti con l'abolizione del vincolo triennale. 

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