Sistema Salerno, la rabbia delle coop:
assedio a Palazzo di città, arriva la polizia

Sistema Salerno, la rabbia delle coop: assedio a Palazzo di città, arriva la polizia
di Giovanna Di Giorgio
Venerdì 24 Dicembre 2021, 12:00
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È necessario l'intervento della polizia per tenere sotto controllo la protesta dei lavoratori delle cooperative sociali. Ma non per sedare gli animi. «Non essendoci sicurezza di nulla, queste persone sono esasperate e l'esasperazione può portare a tutto», dichiara Antonio Capezzuto, segretario generale funzione pubblica Cgil Salerno. Prima che il consiglio comunale si raduni per l'ultima volta, i dipendenti delle coop, fuori dal palazzo come ormai accade da un mese e mezzo, nel palazzo provano a entrare. Invano. L'accesso è sbarrato. Ma la pressione è forte. «La mia amicizia e solidarietà ai lavoratori, però devono avere comportamenti sereni l'appello che, prima che il consiglio abbia inizio, il sindaco Enzo Napoli lancia ai lavoratori - Mi rivolgo all'intelligenza e alla correttezza dei lavoratori e li invito ad avere atteggiamenti sobri e tranquilli». 

Loro, i lavoratori, cercano risposte. «I lavoratori sono in presidio ormai da più di un mese.

Nel tavolo in prefettura c'erano state rassicurazioni da parte dell'amministrazione afferma Capezzuto - Ad oggi non abbiamo alcuna notizia». Solo quella di «un bando ponte che non può coinvolgere tutti i lavoratori che oggi sono per strada e che passeranno Natale senza un minimo di stipendio e di prospettiva». Capezzuto attacca: «L'amministrazione si nasconde. Comprendiamo le difficoltà visto tutto quello che è accaduto, ma abbiamo bisogno di interlocutori validi. L'interlocuzione non può essere solo quella che c'è stata tre settimane fa in prefettura». Il sindacalista attacca: «Siamo inermi perché non sappiamo che strada l'amministrazione sta intraprendendo. Questi lavoratori avrebbero bisogno di stabilità, di capire quando ricominceranno a lavorare, anche con tempi che le procedure prevedono». In riferimento al bando per un affidamento biennale di alcuni servizi, Capezzuto mostra scetticismo: «La clausola sociale è soltanto un punteggio aggiuntivo, di 10 punti, quindi qualsiasi azienda potrebbe non attingere a questa clausola. I lavoratori non sono garantiti». L'incertezza è legata anche alle lettere di licenziamento «parziali, sono 20 dice - Non sappiamo perché sono stati licenziati soltanto alcuni lavoratori e altri no e non vorremmo che dietro si nascondesse una scelta preventiva rispetto poi al passaggio di cantiere e alla clausola sociale». 

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La questione coop scalda il consiglio comunale e la minoranza. Dal gruppo Oltre arriva la richiesta «di sospendere il bando proposto per l'affido temporaneo dei servizi che di fatto propone le identiche criticità più volte biasimate» e, al tempo stesso, «dare attuazione a quanto deliberato in consiglio comunale affidando il servizio a una società partecipata usufruendo delle maestranze dipendenti delle coop». Non manca la risposta del sindaco: «Stiamo lavorando per dare risposte possibili, percorribili. Credo che domani (oggi, nda) sarà pubblicato il bando per i prossimi due anni con la clausola sociale in primo piano per garantire quanto più è possibile l'occupazione di lavoratori che erano già occupati. Fatto questo adempimento, potremo passare a un adempimento ponte, fino alla celebrazione della gara». Più dettagliato l'assessore all'ambiente, Massimiliano Natella: «Oggi c'è un nuovo dirigente che in maniera seria ha iniziato a occuparsi della vicenda. Si sta lavorando su un'ipotesi di lavoro che non va nella stessa direzione di prima. Non si ragiona su uno spacchettamento del territorio ma su una suddivisione diversa perché vogliamo anche migliorare i servizi». Natella rivendica di essere stato «l'unico che ha incontrato ogni giorno i lavoratori» e attacca: «Abbiamo detto che la clausola sociale sarà attuata. Nel frattempo abbiamo immaginato un affidamento e anche in quel caso abbiamo chiesto di applicare una clausola sociale. È facile mettere in testa alle persone cose che non si possono fare. L'invito è a dare la giusta informazione. Noi stiamo facendo quello che è possibile fare per legge». 

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