«Paganesi mai. Noi siamo di Sant’Egidio». Questo è il coro unanime che da piazza De Ruggiero di Orta Loreto, la frazione di Sant’Egidio del Monte Albino che per il Consiglio di Stato va annessa al comune di Pagani, si è levato nell’assemblea pubblica di ieri mattina. Politici e residenti sangiliani, con diverse centinaia di persone e curiosi presenti ieri mattina alla manifestazione organizzata dal comitato “Restiamo a Sant’Egidio”, sperano ancora in una strada alternativa alla decisione del Consiglio di Stato che, dopo anni di dibattiti e ricorsi sterili, ha definito la zona contesa di giurisdizione paganese.
«Non abbiamo nessun problema con la città di Pagani e con il loro sindaco ma la nostra storia non si cancella con un tratto di penna o con una sentenza. Continueremo a manifestare la nostra volontà di restare a Sant’Egidio del Monte Albino» ha affermato Olimpia Vitale, presidente del comitato “Restiamo a Sant’Egidio”. Come ha affermato dal palco dal sindaco Antonio La Mura, supportato dal consigliere regionale ed ex sindaco sangiliano Nunzio Carpentieri: la speranza resta quella di una legge regionale ad hoc. Pare, infatti, che il comune di Sant’Egidio voglia rifarsi alla legge regionale numero 29 del 1974. La norma disciplina la volontà del cambio di circoscrizione territoriale di comuni appartenenti alla stessa provincia. Un comune, una frazione o una borgata, può decidere, quindi, di cambiare circoscrizione e di diventare comune autonomo oppure di ammetterai ad un altro attraverso un referendum. Per indire il referendum dovrebbe esserci parere positivo dei consigli comunali coinvolti e della giunta regionale e, solo alla fine di questo tortuoso percorso, arriverebbe la legge regionale.
«Ho suggerito al sindaco di incontrare il prossimo Prefetto di Salerno per chiedere l’istituzione di una commissione per per preparare conserenità tutti i passaggi necessari» ha dichiarato il consigliere regionale FdI Nunzio Carpentieri, il quale si farà promotore in consiglio regionale della legge ad hoc per risolvere la situazione della zona contesa diversamente da quanto stabilito dal Consiglio di Stato.
«Ho già ricevuto l’appoggio di diversi consiglieri comunali per portare avanti questa battaglia di giustizia» ha affermato il sindaco sangiliano Antonio La Mura, anticipando che per il prossimo fine settimana dovrebbe essere pronta la proposta di legge regionale. Un’idea di cui si parla da anni ma che mai nessun consigliere regionale ha proposto in tempi migliori per una soluzione mediana tra le posizioni e le legittime pretese dei comuni di Pagani e Sant’Egidio. Un percorso legislativo tortuoso, sostenuto a più riprese dal sindaco sangiliano La Mura e dal consigliere regionale Carpentieri, che potrebbe arrivare anche tardivamente. Una posizione, quest’ultima, tenuta anche dal consigliere di opposizione ed ex sindaco Roberto Marrazzo. «È molto probabile che nel breve periodo questa parte di Sant’Egidio e questa parte di popolazione sangiliana passeranno nel breve periodo alla città di Pagani perché la sentenza del Consiglio di Stato lascia pochi margini alle interpretazioni. Poi c’è la politica e la scelta di intraprendere un percorso tortuoso come quella della legge regionale per il cambio di circoscrizioni territoriali». Intanto sui social continuano le accuse nei confronti di vecchi e nuovi esponenti della maggioranza politica sangiliana, con dita puntate soprattutto nei confronti dell’ex sindaco Carpentieri.
In molti si scagliano contro il consigliere regionale sangiliano perché ritenuto colpevole di vedere Sant’Egidio solo come un bacino elettorale e non come una comunità di amministrare, come avrebbe potuto fare proprio per questa vicenda durante gli anni della sua sindacatura.
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