Ondata di richieste di didattica a distanza dopo appena tre giorni di lezione. Più di 2.800 istanze travolgono le segreterie dopo soli tre giorni di lezione in presenza. È l'effetto paura da Covid che induce le famiglie degli studenti a richiedere ai presidi la possibilità di seguire le lezioni da casa collegandosi al computer. «Siamo in tilt, quasi tutte le richieste sono irricevibili», fanno sapere i presidi. E ieri terzo giorno di sciopero degli studenti delle scuole superiori. La richiesta di screening a tappeto, il potenziamento delle corse dei bus, la dotazione di mascherine Ffp2 e la possibilità di seguire per due settimane le lezioni da casa causa emergenza sanitaria: sono i punti della vertenza sollevata negli ultimi giorni di ripresa in presenza.
Intanto i sindaci della Costiera amalfitana rispondono al prefetto, Francesco Russo, motivando la decisione di lasciare chiuse le scuole (anche le superiori). «Allo stato attuale il numero dei contagi accertati supera la quota del 5% della popolazione residente - scrivono i sindaci costieri - il rinvio delle attività didattiche in presenza ha lo scopo preminente di garantire idonei margini temporali alla campagna vaccinale». Quindi restano chiuse le scuole dei 14 comuni della costiera amalfitana.
A Salerno, intanto, adesioni elevate allo sciopero degli studenti. In alcuni licei classi deserte. Nel capoluogo non hanno aderito alla protesta gli studenti del liceo classico Tasso e dell'Istituto Giovanni XXIII. Presenze ridotte al liceo Regina Margherita, al liceo Sabatini Menna e all'istituto Genovesi Da Vinci. Alla fine hanno protestato circa 12mila studenti su 16mila.
Intanto nelle scuole aumentano gli alunni positivi. Al liceo classico Tasso sono 70 i ragazzi positivi al Covid, 30 quelli in quarantena. Nessuna classe del Tasso ha aderito ieri allo sciopero. E intanto le richieste di didattica a distanza ormai stanno travolgendo le segreterie. Circa 2.800 le richieste giunte alle scuole in questi tre giorni. Ieri al liceo Severi erano presenti solo 32 ragazzi, è l'adesione più alta allo sciopero. Ma la preside del liceo scientifico di Torrione, Barbara Figliolia, è alle prese con domande a perdita d'occhio di didattica a distanza. «Si riscontrano - dice Figliolia - diversi problemi tutti burocratici. Sta diventando difficile e farraginoso processare tutte le richieste e comunicazioni dei genitori oltre all'ordinario. Non è semplice tenere il conto di tutti i casi previsti dalle nuove disposizioni». «La gestione del numero consistente di alunni positivi crea non poche preoccupazioni e ansia», ammette Cinzia Guida, preside del liceo De Sanctis, dove ieri ha aderito allo sciopero l'80% degli studenti. «Allo stato abbiamo 50 positivi - riferisce Anna Laura Giannantonio, preside del liceo Da Procida - Le richieste di didattica a distanza sono molte, ma in buona parte non legittime nè rispondenti alle disposizioni ministeriali».