Covid a scuola, Sos da 2.800 famiglie:
«Contagi da incubo, Dad per i nostri figli»

Covid a scuola, Sos da 2.800 famiglie: «Contagi da incubo, Dad per i nostri figli»
di Gianluca Sollazzo
Giovedì 13 Gennaio 2022, 08:26 - Ultimo agg. 20:44
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Ondata di richieste di didattica a distanza dopo appena tre giorni di lezione. Più di 2.800 istanze travolgono le segreterie dopo soli tre giorni di lezione in presenza. È l'effetto paura da Covid che induce le famiglie degli studenti a richiedere ai presidi la possibilità di seguire le lezioni da casa collegandosi al computer. «Siamo in tilt, quasi tutte le richieste sono irricevibili», fanno sapere i presidi. E ieri terzo giorno di sciopero degli studenti delle scuole superiori. La richiesta di screening a tappeto, il potenziamento delle corse dei bus, la dotazione di mascherine Ffp2 e la possibilità di seguire per due settimane le lezioni da casa causa emergenza sanitaria: sono i punti della vertenza sollevata negli ultimi giorni di ripresa in presenza.

Intanto i sindaci della Costiera amalfitana rispondono al prefetto, Francesco Russo, motivando la decisione di lasciare chiuse le scuole (anche le superiori). «Allo stato attuale il numero dei contagi accertati supera la quota del 5% della popolazione residente - scrivono i sindaci costieri - il rinvio delle attività didattiche in presenza ha lo scopo preminente di garantire idonei margini temporali alla campagna vaccinale». Quindi restano chiuse le scuole dei 14 comuni della costiera amalfitana.

A Salerno, intanto, adesioni elevate allo sciopero degli studenti. In alcuni licei classi deserte. Nel capoluogo non hanno aderito alla protesta gli studenti del liceo classico Tasso e dell'Istituto Giovanni XXIII. Presenze ridotte al liceo Regina Margherita, al liceo Sabatini Menna e all'istituto Genovesi Da Vinci. Alla fine hanno protestato circa 12mila studenti su 16mila.

Nella mattinata di ieri gli studenti della Rete Scuole Unite Salerno, composta dai rappresentanti d'Istituto e di Consulta delle Scuole superiori del capoluogo, sono stati ricevuti in Prefettura, alla presenza del prefetto Francesco Russo e dell'assessore all'istruzione comunale, Gaetana Falcone. Il Comune di Salerno si è impegnato a verificare con Busitalia e la Provincia la tenuta delle corse dei pullman per evitare affollamenti. Sulla dotazione delle mascherine sarà fatto un ulteriore sollecito alla struttura commissariale nazionale della emergenza Covid. «I ragazzi hanno fatto una serie di richieste e si lamentano delle corse dei pullman e dei mezzi di sicurezza - dichiara l'assessore all'istruzione, Gaetana Falcone - Per quanto riguarda la possibilità di ampliare le corse dei pullman e la dotazione delle mascherine Ffp2 , col prefetto abbiamo concordato di programmare un ulteriore aggiornamento di seduta la prossima settimana. Ho fatto un appello ai ragazzi chiedendo loro, a fronte della sospensiva del Tar, di ritornare a scuola in presenza. La didattica a distanza non va di certo demonizzata, e io sono la prima a sottolinearlo, ma il governo centrale ha indicato la linea della didattica in presenza». A Salerno intanto il tempo prolungato con mensa ripartirà lunedì. Ma nelle scuole si registra una ondata di richieste di didattica a distanza. «Arrivano numerose segnalazioni di genitori fragili che non hanno la possibilità di far attivare la didattica a distanza per i propri figli - continua l'assessore Falcone - È prevista l'attivazione per i ragazzi in quarantena. Ma per i figli dei fragili non è prevista l'attivazione. Ho chiesto al prefetto di rappresentare questa problematica al governo centrale».

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Intanto nelle scuole aumentano gli alunni positivi. Al liceo classico Tasso sono 70 i ragazzi positivi al Covid, 30 quelli in quarantena. Nessuna classe del Tasso ha aderito ieri allo sciopero. E intanto le richieste di didattica a distanza ormai stanno travolgendo le segreterie. Circa 2.800 le richieste giunte alle scuole in questi tre giorni. Ieri al liceo Severi erano presenti solo 32 ragazzi, è l'adesione più alta allo sciopero. Ma la preside del liceo scientifico di Torrione, Barbara Figliolia, è alle prese con domande a perdita d'occhio di didattica a distanza. «Si riscontrano - dice Figliolia - diversi problemi tutti burocratici. Sta diventando difficile e farraginoso processare tutte le richieste e comunicazioni dei genitori oltre all'ordinario. Non è semplice tenere il conto di tutti i casi previsti dalle nuove disposizioni». «La gestione del numero consistente di alunni positivi crea non poche preoccupazioni e ansia», ammette Cinzia Guida, preside del liceo De Sanctis, dove ieri ha aderito allo sciopero l'80% degli studenti. «Allo stato abbiamo 50 positivi - riferisce Anna Laura Giannantonio, preside del liceo Da Procida - Le richieste di didattica a distanza sono molte, ma in buona parte non legittime nè rispondenti alle disposizioni ministeriali».

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