Spacca un vaso in testa alla compagna:
fermato, va agli arresti domiciliari

Spacca un vaso in testa alla compagna: fermato, va agli arresti domiciliari
di Carmela Santi
Giovedì 8 Aprile 2021, 22:03
2 Minuti di Lettura

Spacca un vaso di coccio in testa alla compagna durante una lite, scattano le manette per un 34enne di Scafati. È accaduto ai Casal Velino dove la coppia viveva. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine, aveva diversi precedenti e non era la prima volta che si macchiava di maltrattamenti in famiglia. Questa volta al termine di una furibonda lite si è scagliato contro la compagna, arrivando a spaccarle un vaso in testa. La situazione è degenerata tanto da rendere necessario il trasporto in ospedale per la sfortunata donna vittima della violenza del compagno. Alla 34enne i sanitari dell’ospedale San Luca di Vallo hanno dovuto applicare numerosi punti di sutura. La vicenda è stata denunciata ai carabinieri. Immediato l’intervento dei militari della compagnia di Vallo della Lucania, diretti dal capitano Annarita D’Ambrosio, che avviate le indagini di rito hanno subito assicurato alla giustizia il compagno violento. Per l’uomo sono scattati gli arresti domiciliari per maltrattamenti in famiglia su disposizione dell’autorità giudiziaria di Vallo. La compagna, dopo le cure dei sanitari, è stata messa al sicuro e trasferita presso l’abitazione di alcuni familiari. Purtroppo non è il primo episodio di violenza sulle donne che arriva all’attenzione delle forze dell’ordine. 

La vicenda di Casal Velino è solo uno dei tanti episodi di violenza che accadono quotidianamente sul territorio cilentano e spesso nel silenzio delle abitazioni, situazioni cui si può porre un freno, come in questo caso, prendendo il coraggio per chiedere l’intervento delle autorità e cambiare finalmente vita. È lo stesso comandante dei carabinieri della compagnia di Vallo della Lucania a sottolinearlo, invitando le donne e chi subisce violenza tra le mura domestiche ad avere fiducia. «La fine dell’incubo- ha detto il capitano Annarita D’Ambrosio - inizia rivolgendosi alle forze dell’ordine».

© RIPRODUZIONE RISERVATA