Spariti quasi 6mila salernitani:
è lento esodo dai grandi centri

Spariti quasi 6mila salernitani: è lento esodo dai grandi centri
di Alessandro Mazzaro
Domenica 20 Marzo 2022, 11:49 - Ultimo agg. 11:58
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Per comprendere la dinamica dello spopolamento in provincia di Salerno basta un esempio pratico: immaginate che nel giro di dodici mesi un Comune come Ascea, Maiori o Bracigliano non compaia più sulla cartina. Sono 5779, infatti, gli abitanti in meno registrati dal bilancio demografico 2021 dell'Istat, che fotografa la situazione sul territorio sulla base di dati ancora in corso di consolidamento ma che risultano inequivocabili per verificare la tendenza in atto ormai dal 2014, ultimo anno in cui si è verificato un aumento della popolazione. Un segno meno costante, frutto del combinato disposto fra saldo naturale (rapporto fra nati e morti) negativo ed un saldo migratorio (rapporto fra iscritti e cancellati all'anagrafe) fermo al palo.

I dati complessivi del bilancio 2021 peggiorano il già precario quadro dello scorso novembre, quando su questo giornale si analizzarono i numeri provvisori del periodo gennaio-agosto. L'unica notizia positiva è rappresentata dalla frenata dello spopolamento rispetto al 2020, annus horribilis del quinquennio con una perdita di 15.413 abitanti. Ed è qui che finiscono i motivi per vedere il bicchiere mezzo pieno. Il resto lo dicono i numeri. A cominciare dal saldo naturale, negativo dal settembre 2019, ultimo mese in cui i nati superarono i decessi di 52 unità. Negativo per 9 mesi su 12, invece, il saldo migratorio: a salvarsi i soli mesi di giugno (+17), luglio (+3) e agosto (+25). Anche in questo caso il consolidamento dei numeri forniti dai Comuni ha peggiorato un quadro che nell'analisi parziale dei primi otto mesi risultava meno grave di quello attuale, almeno per quel che concerne il saldo migratorio.

Il dato più eclatante riguarda la città di Salerno, che ha chiuso il 2021 con un clamoroso -1101.

Nel capoluogo gli abitanti sono passati dai 129.206 di gennaio ai 128.105 di dicembre. L'ennesimo anno in rosso per Salerno, che non registra un aumento degli abitanti dal 2014 (+1718) e che ha perso 10mila abitanti in vent'anni (nel 2001 erano 138.093). In provincia, invece, sono solo trenta i Comuni che hanno registrato un saldo positivo. Al primo posto troviamo Montecorvino Pugliano (+130), seguito da Fisciano (+115) e Campagna (+66). Bene anche Santa Marina (+50), Camerota (+37) e Laureana Cilento (+37). Segno più anche per Castel San Giorgio (+31), Tramonti (+31), Capaccio Paestum (+27), Sant'Egidio del Monte Albino (+27), Novi Velia (+22), Ceraso (+20), Giffoni Sei Casali (+19), Perdifumo (+18), Castelnuovo Cilento (+17) e Altavilla Silentina (+16). In caduta libera i Comuni più popolosi della provincia.

A piazzarsi alle spalle di Salerno nella poco edificante classifica dei centri che hanno perso più abitanti c'è Cava de' Tirreni, che chiude il 2021 con -460 residenti, seguita a poca distanza da Scafati (-415). Male anche Eboli (-285), Pagani (-271), Nocera Inferiore (-208), Nocera Superiore (-154), Baronissi (-150), Battipaglia (-105), Mercato San Severino (-105), Sarno (-101), Bellizzi (-97), Amalfi (-97), San Marzano sul Sarno (-96), Agropoli (-82), San Valentino Torio (-77), Giffoni Valle Piana (-75), Vallo della Lucania (-68), Teggiano (-67), Padula (-65) e Sicignano degli Alburni (-65). Analizzando i dati per macroaree la maglia nera spetta all'Agro nocerino sarnese, che in dodici mesi ha perso ben 1329 abitanti. A ruota l'area Cilento-Alburni con un saldo negativo pari a -1046 abitanti. Segno meno anche per il Vallo di Diano (-396) e per la Costiera Amalfitana, che ha chiuso il 2021 con 229 abitanti in meno. Numeri inequivocabili che testimoniano quanto il fenomeno dello spopolamento sia divenuto un fattore endemico per il territorio della provincia di Salerno, che perde abitanti dal 2014 (ultimo anno con il segno più). Allora nel salernitano vivevano un milione e 108mila persone. Alla fine 2021 sono stati registrati 1.060.188 abitanti: 48.321 in meno nel giro di sette anni. Un dato che, oltre a far sorgere delle domande, dovrebbe invogliare a cercare risposte concrete.
 

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