«Quell'infermiere è pericoloso»,
lo stalker di Salerno resta in cella

«Quell'infermiere è pericoloso», lo stalker di Salerno resta in cella
di Petronilla Carillo
Giovedì 25 Aprile 2019, 15:00
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Arresto convalidato, Giuseppe Ingenito resta in carcere. Il gip Maria Zambrano accoglie la richiesta del pm Roberto Penna e lascia a Fuorni l'infermiere 68enne che lunedì di pasquetta ha aggredito, spedendola in ospedale in fin di vita, la sua ex amante Emilia David di 38 anni. Il suo legale, l'avvocato Nunzia Mirra, aveva chiesto i domiciliari con braccialetto, ma la richiesta è stata respinta. Per i magistrati salernitani, l'uomo è «molto pericoloso» anche perché, nel suo casellario giudiziario, c'è già una condanna per stalking ad un anno di reclusione. Intanto Emilia resta in prognosi riservata. Nella mattinata di ieri ha avuto qualche difficoltà respiratoria non legata, assicurano i sanitari della Cardiochirurgia, a difficoltà cardiache anche perché il quadro enzimatico è in miglioramento. Qualche problema c'è per l'attività renale ma la paziente - fanno sapere dall'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona - resta stabile.
 
Ingenito è accusato dal sostituto procuratore Roberto Penna di omicidio pluriaggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, violenza privata e porto abusivo d'arma in luogo pubblico. Anche se, dinanzi al gip, contrariamente a quanto accaduto con i carabinieri del tenente Bartolo Taglietti, ha respinto una ad una tutte le accuse. Ha negato di essersi presentato armato in via generale Clark e ha negato persino di averla ferita lui. Ma le indagini dei militari dell'Arma continuano soprattutto per capire cosa sia accaduto nei giorni precedenti l'aggressione. I cellulari di entrambi sono ora nelle mani del Racis di Roma che stanno analizzando la memoria interna per estrapolare eventuali messaggi e verificare tutte le chiamate intercorse tra i due. Il pm sta comunque aspettando il via libera dei sanitari per poter interrogare anche la vittima e chiarire definitivamente alcune zone d'ombra della vicenda. A partire proprio dalle presunte aggressioni mai denunciate.

Dopo la violenza spunta un video. Girato il 20 aprile, due giorni prima, a Mercatello, da alcuni curiosi che assistono ad un litigio tra due persone in strada e, dalle loro urla, costruiscono una presunta storia che viene ripresa senza che alcuno intervenga per separarli. I due litiganti sono Emilia e Giuseppe. Lui si avvicina a lei che è in compagnia di un altro uomo e la insulta. La strattona. Parla di ventimila euro che lei gli aveva preso. Già dalle prime ore successive al tentato omicidio qualche testimone aveva riferito di aver sentito parlare di soldi ma questo dettaglio non risulta agli organi inquirenti che, nelle prossime ore sentiranno altri testimoni. Il video è stato girato da un paio di persone che, divertite, fanno anche la telecronaca del litigio in cui Giuseppe afferra Emilia e più volte la strattona. Sempre nel video una donna parla di un uomo che ha scoperto la sua compagna con l'amante. Probabilmente, è soltanto una delle ipotesi investigative, Giuseppe la stava seguendo.

È accaduto tutto in via generale Clark. Ingenito è sceso urlando dall'auto, davanti allo sguardo di tante persone di rientro dalla gita fuori porta, è entrato nell'abitacolo dell'altra vettura e l'ha colpita con una unica coltellata al cuore. Probabilmente la stava aspettando all'uscita da lavoro e con se aveva già il coltellaccio. La scena è stata notata da un carabiniere libero dal servizio, in organico alla tenenza di Melito di Napoli, il quale è subito intervenuto credendo, in un primo momento, che si trattasse di una lite. Quando ha strattonato l'uomo per le spalle, per allontanarlo dall'auto, ha visto che aveva in mano il coltello sporco di sangue. È stato allora che Emilia ha aperto lo sportello ed è scesa dall'auto. Ma aveva perso già tanto sangue e come ha messo i piedi a terra si è accasciata.
 
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