La scritta rossa sulla stoffa nera: «Stop alla violenza sulle donne». È stato questo lo slogan scelto per decorare decine e decine di mascherine cucite a mano dalle detenute del carcere di Fuorni e presentate nel corso dell’iniziativa «Da donna a donna. Ricuciamo i legami».
La direttrice del carcere, Rita Romano, in occasione della festa della donna che sarà celebrata domani, ha infatti deciso di dare risalto al lavoro delle detenute attraverso un momento di svago, un flash mob organizzato dalla Fondazione della Comunità Salernitana presieduta da Antonia Autuori, insieme all’associazione musicale I Picarielli e all’associazione Campania Danza. L’evento, svoltosi ieri pomeriggio, nel cortile della casa circondariale, ha dato avvio a una raccolta fondi per potenziare il laboratorio di cucito presente all’interno del carcere. La manifestazione, che si è svolta nel pieno rispetto delle norme anticovid, è stata patrocinata dal Comune di Salerno, dal CIF – Comitato Imprenditoria Femminile della Cciaa di Salerno, dal Comitato Femminile Plurale di Confindustria e da FG – Industria Grafica.
«La questione delle pari opportunità – spiega la direttrice Rita Romano – purtroppo riguarda anche il carcere di Fuorni dove, essendo una minoranza, le detenute sono inevitabilmente più trascurate.
Sono infatti tante e tutte disperate le storie che vedono protagoniste le madri del carcere di Fuorni. «Qualche tempo fa – spiega la direttrice – grazie all’intervento dei servizi sociali che abbiamo sollecitato, siamo riusciti a far incontrare i propri figli a una detenuta che non li vedeva da sette anni a causa di una vicenda giudiziaria che ha messo a rischio la sua responsabilità genitoriale. È stato un momento di forte e intensa commozione».
Per quanto riguarda la situazione sanitaria dietro le sbarre, il carcere di Fuorni può essere definito Covid free. «Attualmente solo una donna della polizia penitenziaria è risultata positiva mentre tra i detenuti non c’è alcun caso. A breve, ultimate le ultime adesioni, inizieremo la somministrazione dei vaccini sia ai reclusi che al personale». «Il flash mob organizzato per le detenute – spiega Antonia Autuori – vuole essere una piccola gratificazione morale per le tante detenute che si sono impegnate per la realizzazione delle mascherine».