Suicidio in spiaggia a Salerno,
indagati tre vicini di casa

Suicidio in spiaggia a Salerno, indagati tre vicini di casa
di Angela Trocini
Martedì 25 Agosto 2020, 09:00
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Ci sono tre indagati per la morte di Marco Fortunato, il 43enne trovato cadavere venerdì mattina sulla spiaggia libera in via Leucosia a Mercatello. Gli indagati sono i vicini di casa nei cui confronti il pasticciere di Giffoni sei Casali lo scorso 12 agosto aveva sporto querela per stalking. Da tempo c'erano dissapori tra i due nuclei familiari: nella denuncia si parlava di minacce ed insulti, tanto da non essere più liberi di uscire da casa, oltre che comportamenti molesti come il lancio di mozziconi di sigarette contro l'abitazione. E secondo una prima ricostruzione della magistratura il 43enne potrebbe essersi suicidato, un gesto forse scaturito dai presunti atti persecutori subiti, come la stessa vittima ha spiegato in una lettera trovata dalla polizia al momento del rinvenimento del cadavere. Non è ben chiara, però, la modalità con cui l'uomo si sarebbe tolto la vita: sul corpo non c'erano segni di violenza, come ferite o lividi. Circostanza che ha fatto sin da subito escludere una morte violenta provocata da altri. È stata disposta quindi l'autopsia, affidata dal sostituto procuratore Maria Chiara Minerva al medico legale Giuseppe Bertozzi dell'Università di Foggia che ha eseguito ieri l'accertamento irripetibile, con la notifica degli avvisi di garanzia ai tre indagati (difesi dall'avvocato Cecchino Cacciatore), accusati di morte come conseguenza dello stalking mentre i congiunti della vittima (moglie e figli rappresentati dall'avvocato Angelo Mancino dello studio legale Tedesco) sono stati identificati nel procedimento penale che si è aperto quali persone offese. Ora si attendono gli esiti dell'autopsia che si saranno depositati tra quaranta giorni e di tutti i rilievi ed accertamenti effettuati dalla polizia incaricata dal magistrato a portare avanti le indagini.

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Sembra che al vaglio degli investigatori ci siano anche i tabulati telefonici delle persone coinvolte nei «dissidi di vicinato»: niente insomma è lasciato al caso per chiarire le cause del decesso del giovane pasticciere. È vero che l'ipotesi maggiormente accreditata, a causa della lettera ritrovata, sembra essere il suicidio, ma non si può escludere a priori neanche un malore fulminante che ha stroncato la giovane vita. C'è da dire che lo scorso anno una dei tre attuali indagati fu condannata per calunnia, patteggiando la pena, dopo aver accusato ingiustamente i coniugi Fortunato di lasciare sola in casa la figlia minorenne: le indagini che ne scaturirono, infatti, fecero emergere che la segnalazione non corrispondeva al vero. Comunque sia le indagini, che sono state avviate subito dopo il ritrovamento del corpo non tralasciano nulla. 

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