Tenta il suicidio a Salerno:
«Voglio parlare con mia figlia»

Tenta il suicidio a Salerno: «Voglio parlare con mia figlia»
di Petronilla Carillo
Giovedì 26 Maggio 2022, 06:30 - Ultimo agg. 27 Maggio, 08:03
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Tenta il suicidio, salvato dalla figlioletta di undici anni dopo una lunga trattativa portata avanti con i carabinieri che hanno cercato di far scendere l’uomo dall’edificio sul quale era salito e dal quale minacciava di lanciarsi. Ma, decisiva, è stata la richiesta della bambina.

La telefonata con la quale si chiedeva l’intervento è giunta al centralino della centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Salerno, alle 4 del mattino. La segnalazione era precisa: in piazza Caduti di Brescia, nel quartiere Pastena, una persona minacciava il suicidio. Ad allertare i militari dell’Arma, i cittadini, svegliati dalle urla dell’uomo, un cinquantenne, che reclamava il proprio diritto a parlare con la figlioletta di undici anni che non sentiva da tempo. Immediato è scattato l’allarme. In un primo momento non si capiva su quale edificio fosse poi, una volta identificato, è stato localizzato tramite il gps e, man mano che sono trascorsi i minuti, i carabinieri hanno ricostruito tutta la vicenda: separato dalla moglie, l’uomo non riusciva a parlare con la ragazzina. Per lui, dunque, la minaccia di suicidarsi era l’ultima possibilità per far valere i suoi diritti di genitore. Invano i militari dell’Arma hanno cercato di convincerlo a desistere ma lui, tra le lacrime, chiedeva sempre la stessa cosa. Il 50enne e i carabinieri sono rimasti in contatto per interminabili minuti. I militari dell’Arma hanno cercato di capire le sue ragioni, il suo dolore, il rapporto che aveva con la ragazzina e con la ex compagna. Nonostante le minacce di farla finita, i militari alla fine sono riusciti a tranquillizzarlo. Decisivo a salvargli la vita è stato, però, l’intervento della ragazzina che ha parlato al telefono col padre. I due hanno conversato, tra le lacrime, lui ha cercato di far capire alla figlioletta il suo dolore e di spiegargli la sua lontananza. Lei lo ascoltava e gli chiedeva di scendere al tetto dell’edificio. Una conversazione intima, durante la quale hanno parlato delle loro cose. Appena finita la telefonata, nel cuore della notte, l’uomo ha chiesto ai militari dell’Arma di aiutarlo a scendere. Poi ha deciso di farsi visitare anche dai medici del 118 e di andare con loro in ospedale per calmarsi e lasciarsi sedare. Una brutta storia, con un finale di speranza: quello che il rapporto tra il padre e la figlia possa riprendere con modalità diverse e in maniera più concreta. 

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