Nel cuore antico di Salerno, nuova vita al San Genesio: «Riapriremo per i giovani quel teatro abbandonato»

Una cordata di commercianti lo rileva restyling complesso, ora è una discarica. Muraglia e Perrino: cambierà nome ma renderemo onore a Sandro e Regina

Il teatro San Genesio
Il teatro San Genesio
di Barbara Cangiano
Mercoledì 17 Maggio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 08:35
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Ha formato decine di artisti e ospitato icone come Eduardo De Filippo e Vittorio Gassman. È stato un piccolo ma prezioso avamposto di cultura in un centro storico profondamente degradato e un laboratorio per tantissimi giovani appassionati di teatro grazie a Regina Senatore e Sandro Nisivoccia, che per anni hanno messo la loro passione e il loro talento al servizio della città. Poi il vuoto.

I fari si spengono sulle tavole di legno del palcoscenico, la saracinesca si abbassa e il San Genesio si va ad aggiungere alla lista degli spazi ingiustamente abbandonati. Lasciato al suo destino, trasformato in discarica, con gli interni in malora, di qui a pochi mesi l’immobile di vicolo Colonne tornerà ad aprire le sue porte alla città. A rilevarlo, una cordata di commercianti del centro storico, tra cui Antonio Perrino, titolare di un negozio di canapa legale che ha preso il posto dello storico Alcol Cafè in piazza largo Campo e Iris Muraglia che gestisce il tabacchi situato sotto i portici del Comune. 

«Siamo nati e cresciuti in questi vicoli - raccontano - e ci piange il cuore nel vedere come una serie di luoghi storici siano finiti nel più totale degrado. Il sedile del Campo deve tornare a vivere, deve riappropriarsi della sua identità e deve farlo recuperando quella che è stata con forza, negli anni, la sua vocazione culturale». E così, dopo aver contattato i proprietari dell’immobile ed aver raggiunto un accordo, si partirà a breve con i lavori di restyling, nella speranza di poter inaugurare il teatro entro la fine dell’anno.

«Non si chiamerà più San Genesio, ma Umberto Siniscalco, perché la vedova che lo ha ereditato ci ha chiesto di rendere omaggio alla memoria del marito. Naturalmente, però, non abbiamo intenzione di dimenticare la grande lezione di Nisivoccia e faremo in modo da organizzare, in collaborazione con la famiglia, una giornata di studi per ricordarlo», spiegano Perrino e Muraglia. L’intervento non sarà semplice: gli interni del San Genesio sono infatti completamente danneggiati. Del vecchio palco su cui sono saliti, tra gli altri, Alfonso Andria, Alfonso Liguori, Martino D’Amico, Peppe Bisogno, Cinzia Ugatti, Tiziana Avarista, Patrizia Ucci, Marina Leggio, Beatrice Fazi, Maria Francesca Mariani, Yari Gugliucci, Gaetano Stella, Antonella Valitutti, è rimasto ben poco. La pavimentazione è sconnessa, gli intonaci ormai inesistenti e a ricordare la storia del San Genesio c’è solo un cavalletto con qualche vecchia locandina sbiadita dal tempo, tra cumuli di rifiuti, vecchi oggetti di scena abbandonati e depliant pubblicitari. Le sue porte sono chiuse dal 2010: inizialmente i proprietari avrebbero voluto trasformarlo in pizzeria, poi spuntò l’ipotesi di una discoteca ma alla fine nessun progetto andò in porto e i locali sono rimasti muti nel vicoletto situato a metà tra via Roma e largo Campo. 

«La nostra idea è quella di far rivivere il teatro dando lo spazio alle compagnie del territorio, ma anche organizzando presentazioni di libri ed altri eventi legati alla cultura - raccontano i due commercianti - Prevederemo poi uno spazio per gli aperitivi qualora ce ne fosse fatta esplicita richiesta, ma la vocazione del teatro non sarà snaturata e la sua identità sarà quella di accogliere tanti che amano il palcoscenico e che magari non hanno spazi dove potersi esibire. È un modo a nostro avviso giusto per riportare il centro storico alla sua antica vitalità, per ridare smalto a un’area della città che è ormai spenta da troppo tempo. Ci auguriamo che l’idea possa piacere innanzitutto ai giovani che sono il nostro motore. Noi ce la metteremo tutta». Il progetto potrebbe sicuramente piacere ai salernitani che, in passato, si sono fatti promotori di diverse battaglie per rivendicare l’apertura dei locali di vicolo Colonne e per evitare che il degrado richiamasse ulteriore degrado.

La porticina d’ingresso, infatti, è continuamente sfregiata dall’accumulo di rifiuti di ogni sorta che vengono puntualmente abbandonati da residenti e commercianti incivili.

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