Teatro Verdi: in scena «Mine Vaganti»
prima regia teatrale di Ferzan Ozpetek

Teatro Verdi: in scena «Mine Vaganti» prima regia teatrale di Ferzan Ozpetek
Lunedì 14 Febbraio 2022, 16:55
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Da giovedì 17 febbraio a domenica 20, andrà in scena al Teatro Verdi di Salerno Mine Vaganti adattamento del celebre film di Ferzan Ozpetek. Nel cast troveremo Francesco Pannofino (Vincenzo), Iaia Forte (Stefania), Erasmo Genzini (Tommaso) e Carmine Recano (Antonio). Si tratta della prima regia teatrale del regista turco che ha deciso di lanciarsi nell'adattamento di uno dei suoi film più celebri e apprezzati. Vincitore di 2 David di Doatello, 5 Nastri D'Argento, 4 Globi D'Oro, il premio speciale della giuria al Tribeca Film Festival di New York e il Ciak D'Oro al miglior film, Mine Vaganti è, con buona pace di Le fate ignoranti, la pellicola di Ozpetek più amata.

Ozpetek si propone al mondo del teatro con un cast di prim'ordine e con un allestimento rinnovato. «Certo, ho dovuto lavorare per sottrazioni, lasciando quell’essenziale intrigante, attraente, umoristico. Ho tralasciato circostanze che mi piacevano tanto, ma quello che il cinema mostra, il teatro nasconde, e così ho sacrificato scene e ne ho inventate altre, anche per dare nuova linfa all’allestimento.» ha dichiarato nelle note di regia. L'atmosfera sembra restare invariata, nonostante alcuni cambi di ambientazione e di location rispetto al film. «Ora una vicenda del genere non potrebbe reggere nel Salento, perciò l’ho ambientata in una cittadina tipo Gragnano o lì vicino.

In un posto dove un coming out ancora susciterebbe scandalo. Rimane la famiglia Cantone, proprietaria di un grosso pastificio, con le sue radicate tradizioni culturali alto borghesi e un padre desideroso di lasciare in eredità la direzione dell’azienda ai due figli. Tutto precipita quando uno dei due si dichiara omosessuale, battendo sul tempo il minore tornato da Roma proprio per aprirsi ai suoi cari e vivere nella verità.»

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«A teatro non ci si dovrebbe mai annoiare. Sono partito da questo per evitare che lo spettacolo fosse lento. Ho optato per un ritmo continuo, che non si ferma, anche durante il cambio delle scene.» ha raccontato il regista. «Ho realizzato una commedia che mi farebbe piacere andare a vedere a teatro, dove lo spettatore è parte integrante della messa in scena e interagisce con gli attori, che spesso recitano in platea come se fossero nella piazza del paese e verso cui guardano quando parlano. La piazza/pubblico è il cuore pulsante che scandisce i battiti della pièce.»

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