Nel Salernitano costi alti per i trasporti e il servizio non funziona bene

Il dossier sui costi del trasporto penalizzano Salerno; prezzi elevati ed efficienza minima

Dossier trasporti, la fotografia
Dossier trasporti, la fotografia
di Alessandro Mazzaro
Lunedì 1 Maggio 2023, 06:15 - Ultimo agg. 10:08
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I Comuni della provincia di Salerno spendono 12,78 euro per abitante per il trasporto pubblico locale. È quanto emerge dallo studio compiuto da Openpolis, che ha analizzato i bilanci dei municipi italiani per quantificare i fondi destinati a tale servizio.

«Garantire la mobilità – si legge nel report - significa anche predisporre servizi capillari ed efficienti di trasporto pubblico. È fondamentale permettere a tutti i cittadini di spostarsi nella loro quotidianità, a un costo accessibile e con mezzi funzionanti. Data la prossimità del servizio di trasporto pubblico locale alla vita dei cittadini, garantirlo a livello di mobilità urbana è considerata una delle funzioni fondamentali dei comuni». 

Ma quali sono le uscite rientranti nella voce «trasporto pubblico locale»? Quelle relative alla costruzione ed alla manutenzione delle infrastrutture per il trasporto urbano e extraurbano, quelle legate alla vigilanza dell’utenza e quelle per la gestione e il monitoraggio dei contratti di servizio con gli enti e le società affidatarie.

L’area salernitana non brilla per efficienza, ritrovandosi al di sotto della media regionale pro capite (14,57 euro per cittadino) di circa due punti.

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Una conferma di come la strada per arrivare ad un servizio capillare e virtuoso sia ancora lunga, sia per quel che concerne il trasporto pubblico urbano (quello, cioè, compreso all’interno dei confini comunali) che il trasporto extraurbano, utilizzato soprattutto dai pendolari. Il Comune che spende di più in termini assoluti, manco a dirlo, è Salerno, che nel 2021 ha destinato un milione e 425mila euro al trasporto pubblico locale. A seguire Amalfi con 210mila euro, Sala Consilina con 189mila, Capaccio con 135mila euro, Pollica con 119mila, Cava de’ Tirreni con 115mila e Ravello con 105mila euro. Sotto «quota 100» i Comuni di Perdifumo (78mila euro), Valva (66mila), Baronissi (61mila), Sarno (58mila), Fisciano (49mila), Minori (40mila), Giffoni Valle Piana (33mila), Praiano (23mila) e Monteforte Cilento (13mila). Sul fronte delle spese pro capite la classifica si ribalta, con appena 7 Comuni che superano la media regionale. Al primo posto provinciale (ed al quarto regionale), infatti, vi è Pollica con 54,74 euro pro capite per il trasporto. A seguire Perdifumo (44,84), Ravello (44,21), Amalfi (43,68), Valva (42,59), Monteforte Cilento (15,63), Sala Consilina (15,44), che sono anche gli unici Comuni nella top 20 regionale. Salerno, invece, si ferma ad 11,13 euro pro capite, ben distante dai 140 euro di Napoli, dai 29 di Benevento, ma anche dai 18,32 euro di Avellino. 

Nonostante Openpolis sottolinei come «spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia», è inevitabile che a pagare lo scotto di un servizio non sempre impeccabile sono i pendolari, che, per una provincia vasta come quella di Salerno, rappresentano una fetta importante della popolazione. Numeri 2019 alla mano, analizzati da Con i Bambini su dati Istat ed Agenzia per la Coesione Territoriale, risulta che i residenti che si spostano per studio fuori dal loro Comune sono 61.730, pari al 46,7% degli studenti di ogni età della provincia di Salerno.

In termini percentuali, i centri che hanno una maggiore concentrazione di pendolari sono quelli delle aree interne, che patiscono maggiormente la distanza dagli istituti superiori delle aree urbane. Al primo posto c’è Valle dell’Angelo con il 100% di pendolari. A seguire Morigerati (86,79%), Serramezzana (84,62%), Salento (81,99%), Ispani (78,57%), Campora (75,86%), Sacco (75%), Laureana Cilento (73,77%) e Perito (73,58%). Sopra il 70 anche Lustra (71,81%), Torraca (71,43%), Magliano Vetere (70,77%) e Stella Cilento (70,27%). Non meno rilevanti le percentuali di Monteforte Cilento (69,35%), Orria (68,93%), San Mauro La Bruca (68,25%), Atrani (67,03%), San Pietro al Tanagro (66,55%) e Corleto Monforte (65,22%). 

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