Trenta pakistani in un solo appartamento, la Lega chiede censimento degli abusivi

Trenta pakistani in un solo appartamento, la Lega chiede censimento degli abusivi
di Nicola Sorrentino
Giovedì 11 Ottobre 2018, 18:43
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NOCERA INFERIORE. Trenta pakistani dentro un unico appartamento: la Lega chiede al Comune un controllo di tutti gli abusivi. L'invito alle istituzioni è rivolto dal coordinatore cittadino del partito di Matteo Salvini, Giuseppe Grassi, giorni dopo un'operazione condotta dalla polizia di stato. Giorni fa, gli agenti avevano effettuato un controllo, a seguito di alcune segnalazioni, che riferivano di trenta pakistani che risiedevano in un unico appartamento, nella periferia cittadina. Il domicilio in questione era stato affittato ad un uomo di 45 anni, venditore ambulante. Anche lui straniero. In casa gli agenti avevano trovato solo sette persone, avviando poi un'indagine per individuare tutti gli altri. La persona titolare, formalmente, dell'appartamento pare avesse riferito che il resto dei connazionali fosse solo ospitato in quella casa. Ma una buona parte, invece, vivrebbe in pianta stabile li, nel quartiere di Piedimonte.

Nella sua nota, la Lega spiega di dare seguito alla "circolare del Ministero dell’Interno dello scorso settembre: oggi serve avere un quadro certo della occupazione arbitraria degli immobili, come recita la circolare, indicando quale soluzione il censimento degli occupanti a cura dei Servizi Sociali del Comune. Il censimento - continua Grassi - dovrà essere finalizzato alla possibile identificazione degli occupanti e della composizione dei nuclei familiari, con particolare riguardo alla presenza all'interno degli stessi di minori o altre persone in condizioni di fragilità, oltre alla verifica della situazione reddituale e della condizione di regolarità di accesso e permanenza sul territorio nazionale. Lo scopo è quello di arrivare ad un azzeramento del fenomeno per poter poi realizzare politiche urbanistiche che avranno come scopo la riqualificazione delle periferie e la riduzione della marginalità sociale da parte di soggetti ritenuti a rischio"
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