Un meccanismo di voltura dei contatori in grado di schermare i consumi starebbe arrecando danni economici all’ente gestore, come l’Enel, con un’inchiesta aperta contro ignoti dalla Procura di Nocera Inferiore. Il lavoro investigativo, ancora in fase embrionale, avrebbe individuato un escamotage, al centro delle verifiche degli uomini della Guardia di Finanza della compagnia locale. Il sistema funzionerebbe con un meccanismo che ricorda in proporzione quello delle società cartiere, attraverso la costituzione di entità in realtà vuote, esistenti solo formalmente, in modo da rendere impossibile individuare le persone fisiche. In questo caso gli intestatari. Nel caso specifico, si tratta di consumatori, gestori di locali pubblici, attività commerciali dai consumi energetici importanti. Sarebbero questi, diffusi in ordine sparso sul territorio, ad essere finiti nel mirino dei finanzieri, con una serie di accertamenti condotti seguendo la mappa degli ammanchi, dei “buchi” dove vengono meno i pagamenti rispetto ai chilowatt consumati.
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Tutto sarebbe partito dalle volture, con le bollette intestate ad utenze-teste di legno, in realtà inesistenti e con persone nullatenti residenti nelle periferie del napoletano. Con questi mezzi adoperati per le intestazioni dei contratti, con dei continui cambi ogni sei-sette mesi, passando da un gestore all'altro, si consumerebbe la frode, dopo la rivendita da parte dell'Enel dell'energia, da società erogatrice. In questo modo, i titolari di esercizi commerciali si rivolgerebbero a prestanome, con la ricostruzione che si va a perdere senza trovare il capo del filo investigativo.