Uccide la moglie e si impicca nel Salernitano: erano separati, tutto progettato nei dettagli

Lui era convinto che avesse un altro uomo: si era trasferito in un b&b vicino al ristorante di famiglia

Rodolfo Anastasio e la moglie Paola La Rocca
Rodolfo Anastasio e la moglie Paola La Rocca
di Petronilla Carillo
Mercoledì 16 Novembre 2022, 23:02 - Ultimo agg. 17 Novembre, 13:19
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Ha preferito toglierle la vita che perderla per sempre. O, come lui pensava, doverla vedere in compagnia di un altro uomo. Rodolfo Anastasio, 56 anni, era convinto che la sua Paola avesse iniziato una nuova relazione e che quest’altro amore potesse essere la causa del loro allontanamento. Un pensiero che non gli dava pace fino a ieri mattina quando ha deciso di farla finita: prima ha ucciso sua moglie, poi si è suicidato.

È accaduto tutto tra le 6.30 e le 6.45 in una villetta a schiera di San Mango Piemonte, in provincia di Salerno. Uno choc per tutti: familiari, amici di famiglia, vicini di casa e persino automobilisti, quelli che hanno visto il corpo senza vita dell’uomo penzolare da un cavalcavia sull’Autostrada del Mare, tra gli svincoli di San Mango e Pontecagnano direzione nord e sono rimasti bloccati per ore, con quel cadavere a vista, in attesa dell’arrivo del magistrato e dei rilievi del caso. 

Secondo i carabinieri della compagnia di Salerno, diretti dal maggiore Antonio Corvino, Rodolfo aveva progettato tutto nei minimi dettagli. Da qualche mese dormiva in un bed and breakfast a Salerno, a poca distanza dal ristorante di famiglia, Pinocchio, nei pressi di piazza della Concordia, in pieno centro, ma nonostante ciò tutte le mattine andava a San Mango per prendersi cura dei suoi cani, bere il primo caffè con la moglie Paola La Rocca, 55 anni, e salutare i suoi figli uno dei quali li aveva anche resi nonni.

Con Paola erano separati di fatto ma ancora non avevano pensato di avviare le pratiche legali. 

Come tutte le mattine era andato alle 6.30 a casa, ha preso il caffè con la moglie e poi, approfittando di una suo momento di distrazione, ha afferrato un coltello da cucina ed ha iniziato a colpirla. Era andato lì deciso a fare questo, e poi ad uccidersi. Infatti aveva messo nella sua auto una corda, forse - ritengono gli inquirenti - aveva anche scelto il punto del cavalcavia più adatto. Voleva mostrare a tutti, probabilmente, la sua disperazione. O forse aveva calcolato che lanciandosi nel vuoto con una corda al collo la morte sarebbe arrivata prima. La moglie Paola ha cercato di fuggire alla sua furia omicida, uno dei figli l’ha soccorsa, ha tentato di allontanare il padre mentre la donna si è trascinata all’esterno della villetta. 

Quando sono arrivati i vicini, Rodolfo è salito nella sua auto ed è corso via. Paola, invece, è stata portata in ospedale dal figlio e da un vicino di casa ma, quando è stata alzata da terra, era già priva di sensi. Una volta giunti a Salerno, al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, ha smesso di vivere. Leggermente ferito a un dito, invece, il figlio. La procura di Salerno, diretta dal procuratore capo Giuseppe Borrelli, ha disposto il sequestro di entrambe le salme sulle quali sarà effettuata l’autopsia. Secondo i primi rilievi Paola sarebbe stata colpita da tre fendenti al torace, probabilmente sono stati tranciati gli organi vitali. 

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Sotto choc i vicini di casa, nessuno immaginava che ci fossero tensioni tra i due. Secondo la ricostruzione dei carabinieri ieri mattina Paola e Rodolfo non avevano fatto alcuna discussione, di qui l’ipotesi di premeditazione da parte dell’uxoricida-suicida. Qualcuno vocifera che c’era stata una lite la sera prima ma questo i carabinieri, al momento, non lo hanno riscontrato. «Ci sono stati dei litigi, ogni tanto si sentiva urlare ma pensavo fossero discussioni normali come in ogni coppia, non credevo si arrivasse a tanto. Erano brave persone, cordiali», racconta una vicina. Tutti li descrivono come persone riservate: lei molto solare, lui appassionato al suo lavoro. Era chef, la moglie lo aiutava nella conduzione del ristorante alternandosi nel suo ruolo di casalinga e nonna. Rodolfo aveva più volte pensato anche di cedere l’attività che aveva ereditato dal padre, proprio per dedicarsi alla sua famiglia ma non aveva mai avuto il coraggio di mandare in strada i suoi dipendenti, raccontano i commercianti di piazza della Concordia. 

«Un altro femminicidio, il settimo nella nostra regione dall’inizio del 2022, tinge di rosso le pagine di cronaca», commentano in una nota stampa i dirigenti della segreteria Cgil Campania. «Dopo il tentato femminicidio di martedì a Giugliano in Campania, la tragedia di San Mango Piemonte. Un gesto efferato che rappresenta l’ennesimo segnale di una drammatica asimmetria alla base delle relazioni che si cela dietro il possesso, la sopraffazione, la cultura maschilista. Una cultura che va sradicata alla base, educando al rispetto, all’uso del linguaggio, al rifiuto degli stereotipi. È necessario che la prevenzione della violenza non si fermi e il suo contrasto diventi una priorità a livello politico. Basta contare le donne uccise per mano degli uomini: è necessario agire». 

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