Ucciso con una bombola del gas, condanne definitive per padre e figlio

Ucciso con una bombola del gas, condanne definitive per padre e figlio
di Nicola Sorrentino
Venerdì 28 Dicembre 2018, 18:04
2 Minuti di Lettura
NOCERA SUPERIORE. Le condanne per l'omicidio di Bruno Lordi diventano definitive. Questo dopo che la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dagli avvocati difensori dei due imputati. In primo grado, dinanzi al gup del tribunale di Nocera Inferiore, a essere stati condannati furono Mario Serino, a 8 anni e Carmine Serino, a 9 anni e 8 mesi di carcere. In Appello invece, i due furono giudicati con condanne di 11 e 12 anni di reclusione. Il rigetto della Suprema Corte viene motivato per l'assenza di "nuovi elementi di prova, diversi da quelli già approfonditamente vagliati nei due gradi di giudizio", assenti nella documentazione presentata dai legali, oltre che alle indagini difensive, con testimoni "non presenti sul posto" al momento dell'accaduto. L'episodio si consumò in casa della vittima. Padre e figlio furono arrestati dai carabinieri di Nocera Inferiore. Era il 26 dicembre 2014, quando Lordi fu colpito alla testa con una bombola del gas da Carmine Serino, con il "concorso di colpa" contestato al padre Mario, al culmine di un periodo di lunghe tensioni. L'uomo morì l'11 gennaio 2015, dopo 16 giorni di ricovero in ospedale. L'aggressione di padre e figlio fu conseguenza di un accertamento giudiziario subito da entrambi, con una perquisizione della Finanza in casa dei due imputati, per la ricerca di fuochi di artificio illegali. Il sopralluogo diede però esito negativo. A sollecitare l'intervento delle forze dell'ordine sarebbe stato proprio Bruno Lordi, che innescò poi la reazione violenta dei due. La famiglia della vittima era assistita dall'avvocato Pietro Pasquali. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA