Ufficiale giudiziario sospeso dopo le accuse
di un pentito ma riabilitato dal Riesame

Ufficiale giudiziario sospeso dopo le accuse di un pentito ma riabilitato dal Riesame
di Nicola Sorrentino
Mercoledì 5 Maggio 2021, 06:25 - Ultimo agg. 6 Maggio, 19:39
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Era stato sospeso dal lavoro l'11 febbraio scorso, con un provvedimento del gip del tribunale di Nocera Inferiore. Ieri, il Tribunale del Riesame ha annullato del tutto quella misura. Raffaele Francesco Mastantuoni, ora, ufficiale giudiziario del tribunale di Nocera Inferiore, potrà tornare a lavoro. Difeso e assistito dagli avvocati Marco Salerno e Sabato Romano, era stato indagato con l'accusa di induzione indebita a dare o promettere utilità. Ad accusarlo Giovanni Sorrentino, pentito, collaboratore di giustizia già noto per le inchieste sul clan "Zullo" a Cava de' Tirreni. Secondo i verbali riempiti dal pentito, il dipendente del tribunale di Nocera Inferiore avrebbe ottenuto soldi, auto, telefoni cellulari ed una vacanza in Sicilia, per ritardare le notifiche di atti giudiziari destinate a lui e al padre. Davanti al gip, l'uomo si era difeso per diverse ore, durante l'interrogatorio, così come hanno fatto i legali in udienza al Riesame, nella giornata di ieri.

Sostenendo, in tutto ciò, l'assenza di riscontri alle parole del collaboratore di giustizia. Secondo le accuse della Procura, il dipendente aveva «abusato delle sue qualità e dei suoi poteri» provocando ritardi e omissioni (invalidando così le notifiche) di alcuni atti giudiziari. Il collaboratore di giustizia gli avrebbe corrisposto - su richiesta stessa del funzionario - un telefono marca Huawei insieme ad altri cellulari e tablet, una vacanza per tutta la famiglia presso un villaggio Valtur in Sicilia, il noleggio di una monovolume Wolkswagen e di una Jaguar, 1000 euro in contanti e la promessa di cessione di una Fiat Panda. Il Tribunale del Riesame ha annullato, ora, la misura interdittiva firmata dal gip, all'epoca, che lo aveva sospeso dal lavoro per un anno. Resta da attendere ora solo il deposito delle motivazioni per comprendere il ragionamento dei giudici.

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