«Campioni nella Memoria», una mostra fotografica destinata soprattutto ai ragazzi

Domani si celebrerà la Giornata della Memoria e saranno tante le iniziative

La mostra
La mostra
di Alfonso Maria Avagliano
Giovedì 26 Gennaio 2023, 07:35
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Una mostra fotografica destinata soprattutto ai ragazzi di scuole medie e superiori per ricordare i drammi nel dramma. Nel triste elenco di esistenze spezzate dalla follia del nazismo figurano anche quelle di molti sportivi di ogni disciplina e nazionalità: carriere e imprese dimenticate, cancellate in un sol colpo e che l'evento itinerante «Campioni nella Memoria» punta a tenere in vita. Ideata nel 2013 da Barbara Trevisan, la mostra sbarcherà per la prima volta in Campania e sarà inaugurata a Salerno mercoledì 1 febbraio: appuntamento alle 11:30 al liceo scientifico/sportivo Francesco Severi alla presenza della stessa curatrice, dello storico dello sport Paolo Allegretti e dei delegati dell'Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d'Italia, guidata da Renato Del Mastro, co-organizzatrice dell'esposizione con la sezione salernitana dell'Unione Nazionale Veterani dello Sport, presieduta da Oreste Pastore con la collaborazione del vicepresidente Dalmazio Sapere. A fare gli onori di casa sarà la professoressa Barbara Figliolia (dirigente scolastico Liceo Severi). Lo scopo è altamente didattico nelle 45 biografie corredate da foto degli atleti ma anche allenatori ed ex campioni uccisi o deportati nei campi di concentramento, alcuni sopravvissuti.

Vite passate in rassegna attraverso uno spasmodico lavoro di ricerca e le testimonianze raccolte negli anni da Barbara Trevisan, docente di educazione fisica oggi in pensione: «Credo sia un modo accattivante per parlare di queste tematiche. Ai ragazzi dico sempre di farsi attirare dagli sguardi e, perché no, anche da tante foto all'apparenza buffe come lo sciatore in camicia, cravatta e pettorale, per poi farsi portavoce di storie. Nel 2012 fu la lettura di un articolo a spronarmi. Lessi di alcune atlete ebreo-tedesche famose prima del nazismo e poi sparite al termine della Seconda Guerra Mondiale. Dovevo fare qualcosa per i ragazzi». Domani si celebrerà la Giornata della Memoria e saranno tante le iniziative volte a dare risalto alla terribile barbarie perpetrata dal regime hitleriano a cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso contro minoranze etniche e religiose, oppositori politici e non solo.

«La mia stessa famiglia è nata su questa grande tragedia - prosegue Trevisan - Mia madre fu deportata in Germania come mio padre, che aveva partecipato alla campagna di Grecia; lì si conobbero e si sono poi sposati. Purtroppo, invece, non tornò da Dachau un mio zio. Anche per questo ho pensato di unire lo sport alla trasmissione della memoria di tutti gli sportivi che si sono opposti al nazifascismo». La mostra sarà visitabile al Severi dal lunedì al venerdì (9/17:00) ed il sabato (9/13:00) fino al 18 febbraio. Negli anni ha trovato ospitalità in luoghi prestigiosi da Trento a Cosenza, passando per Marzabotto, il Museo del Calcio di Coverciano ed i saloni del Coni a Roma. Tanti i calciatori raccontati - Cestmyr Vycpalek su tutti, sopravvissuto a Dachau e scomparso nel 2002: era lo zio dell'allenatore Zdenek Zeman - così come i pugili che, oltre alla tragedia personale condivisa con gli altri internati, frequentemente erano costretti a battersi nei lager per alimentare le scommesse delle SS.

Fra loro l'ebreo italiano Leone Efrati e il sinti tedesco Johann Trollmann. Storie in prevalenza maschili. L'unica femminile riguarda la Nazionale olandese di ginnastica artistica che trionfò alle Olimpiadi di Amsterdam del 1928. Delle componenti deportate a Sobibòr (allenatori compresi) la sola a sopravvivere fu Elka de Levie, poi deceduta nel 1979.

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