Usura e minacce ad Agropoli,
arrestati imprenditore e complice

Usura e minacce ad Agropoli, arrestati imprenditore e complice
di Carmela Santi
Venerdì 21 Gennaio 2022, 06:20 - Ultimo agg. 12:44
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Sono accusati di usura ed estorsione i due cilentani finiti in manette ieri mattina. Si tratta di un imprenditore 52enne e di un 39enne, entrambi originari del comune di Orria, ma il primo residente da tempo ad Agropoli. I due noti, già noti alle forze dell’ordine per precedenti penali, tra cui spaccio di stupefacenti, sono stati arrestati dai Carabinieri delle Compagnie di Vallo ed Agropoli che hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal Gip presso il Tribunale di Vallo. Numerose le vittime dei due usurai che agivano ai danni sia di operatori commerciali che privati cittadini di una vasta area cilentana. L’arresto è arrivato a conclusione dell’attività d’indagine condotta dal Nucleo Investigativo che ha permesso di raccogliere un corposo quadro indiziario nei confronti dei due pregiudicati, grazie al quale sono state contestate diverse condotte usurarie ed estorsive, commesse tra il 2017 ed il 2018. In particolare, secondo gli elementi raccolti, i due usurai si sarebbero fatti promettere e poi materialmente dare, per prestiti da loro concessi, interessi decisamente da usura: in una circostanza, a fronte di un prestito di mille euro, hanno preteso la restituzione, nell’arco di 12 mesi, di interessi pari al cento per cento per un importo complessivo, quindi, di duemila euro. Inoltre, il cinquantaduenne si occupava di vincere le resistenze delle vittime di usura, non esitando a minacciare di percuoterle con una mazza da baseball, così da costringerli a consegnare le somme dovute a titolo di interessi usurari.

Sempre quest’ultimo, in una circostanza, verificatasi nell’estate del 2018 ad Agropoli, prospettando ad un imprenditore del posto, già vittima di atti intimidatori, la possibilità di subire ulteriori attentati incendiari a danno dei mezzi meccanici della propria ditta, aveva chiesto la somma di seimila euro quale corrispettivo per il suo interessamento e la sua intercessione presso gli autori dei precedenti attentati.

Un importo che poi, per motivi ancora non accertati, non era stato materialmente corrisposto. I due cilentani erano diventati l’incubo delle proprie vittime. Imprenditori o semplici cittadini che costretti da esigenze disperate hanno dovuto far ricorso ai prestiti concessi dagli strozzini. Le indagini delle forze dell’ordine sono partite proprio dalla denuncia presentata da una delle vittime, stanca di essere sottoposta a continue minacce e richieste di soldi. Uno dei due pregiudicati in passato è stato già arrestato in un blitz partito dal comune di Orria sullo spaccio di stupefacenti.

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