Le successive attività investigative hanno portato alla luce un giro di usura a danno di cittadini del territorio salernitano. I tassi di interesse oscillavano dal 77 al 90 per cento. Le intercettazioni telefoniche hanno portato alla luce, inoltre, anche un sistema di clonazione delle carte di credito, canalizzate e riconducibili a conti correnti accesi presso istituti bancari asiatici.
Grazie alla connivenza di esercizi commerciali della provincia di Salerno, effettuavano pagamenti di ingenti somme (che andavano da 1.000 a 9.000 euro), le quali poi venivano divise tra i consociati.
Nel corso dell'operazione sono state inoltre denunciate 19 persone, nonché sequestrati 15mila euro, depositati su uno dei conti correnti in cui veniva fatto confluire il denaro provento dell'attività illecita.