Usura, la supertassa di monsignor Scarano

Usura, la supertassa di monsignor Scarano
di Angela Trocini
Giovedì 16 Febbraio 2017, 12:40
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La commercialista Tiziana Cascone accusa in aula monsignor Nunzio Scarano ma cade anche in contraddizione, con quanto dichiarato nel 2013, a proposito del prestito che le fu erogato nel 2008. Una vicenda che è valsa al prelato l’imputazione di esercizio abusivo del credito nei confronti della professionista salernitana mentre, riguardo a due prestiti erogati ad un medico salernitano, a don Nunzio è stata contestata l’ipotesi di usura. Ma tornando all’udienza di ieri, la commercialista Cascone ha ricostruito la vicenda del prestito affermando che in un primo momento don Nunzio Scarano le disse di restituirle il prestito con calma «ma poi», ha continuato la professionista salernitana davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno dove si sta svolgendo il processo, «ha iniziato a pretendere la restituzione in modo pressante (mille euro al mese per 40 mesi) pretendendo, se ritardavamo a versare i soldi, 150 euro in più di penale. Mi disse che aveva fretta di rientrare del capitale in quanto doveva restituire a sua volta i soldi allo Ior». Durante la deposizione resa ieri la professionista, che in passato è stata la commercialista di monsignor Scarano ed ha anche riconosciuto di aver ricevuto dei regali (alcuni di valore come una croce di brillanti) da quest’ultimo, è caduta in contraddizione rispetto alle dichiarazioni rese in passato (2013) così come sollevato dall’avvocato Silverio Sica che difende l’ex funzionario dell’Apsa. All’epoca, come ha ricordato il difensore di Scarano, la commercialista riferì di aver ricevuto un prestito di 50mila euro (e non 40mila) da Domenico Scarano «mi venne incontro in un momento in cui io e il mio compagno avevamo difficoltà di liquidità e mi consegnò 50mila euro». E sentito dal magistrato, Domenico Scarano consegnò degli assegni - firmati dalla Cascone - a garanzia del prestito. In un secondo momento la commercialista accusa monsignor Scarano e ieri, alla richiesta dell’avvocato Sica di spiegare il motivo delle differenti deposizioni, Tiziana Cascone ha affermato di essere stata indotta a riferire le prime dichiarazioni (quelle del 2013) dai suoi ex difensori.
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