Parrucchiere usurato denuncia
l'aguzzino e lo fa arrestare

Parrucchiere usurato denuncia l'aguzzino e lo fa arrestare
di Nicola Sorrentino
Mercoledì 30 Giugno 2021, 06:55 - Ultimo agg. 08:30
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Doveva pagare le spese per l’apertura di un nuovo salone di parrucchieri, ma le difficoltà economiche sopraggiunte che gli avevano impedito di usufruire di un finanziamento regionale, lo avevano spinto a rivolgersi ad un usuraio. C’è questa storia a fare da sfondo ad un’indagine della Procura di Nocera Inferiore, condotta dal sostituto Angelo Rubano, che ha condotto in carcere Fedele C. , 65enne di Nocera Inferiore, accusato di usura pluriaggravata e di estorsione. La vittima è un parrucchiere di Nocera.

Nella giornata di ieri, i carabinieri del gruppo territoriale guidati dal tenente colonnello Rosario Di Gangi - che hanno condotto anche le indagini - hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale. Il lavoro della Procura guidata da Antonio Centore era partito dopo la denuncia del commerciante, che aveva dichiarato a sua volta di essere stato vittima di un’attività usuraria protrattasi per anni e originatasi in un periodo di difficoltà economiche improvvise. La circostanza legata al non aver potuto usufruire di quel finanziamento regionale tanto ambito, aveva spinto lo stesso a cercare altre strade per portare avanti la sua futura attività. 

La vittima era riuscita ad ottenere dall’indagato la somma complessiva di 50mila euro, a fronte di due richieste consecutive di denaro. Come un prestito, la cui restituzione però prevedeva il pagamento di rate mensili comprendenti interessi per un tasso annuo di oltre il 120%, di gran lunga superiore a quello di soglia in vigore. A riguardo, la Procura ha messo nero su bianco tale aspetto grazie ad una consulenza. Il parrucchiere raccontò agli inquirenti, poi, di aver corrisposto un totale di oltre 130mila euro, ma di aver deciso di interrompere le dazioni per l’impossibilità esasperante di soddisfare le pretese dell’usuraio, ritenute esorbitanti dall’organo inquirente. A quel punto erano partite le indagini degli inquirenti, che avevano compreso l’escussione di persone informate sui fatti, l’acquisizione e l’analisi di tabulati di traffico telefonico, servizi di osservazione e pedinamento, oltre a perquisizioni, accertamenti bancari e acquisizioni di atti.

Un’attività che aveva permesso di acquisire gravi elementi di colpevolezza a riscontro di quanto denunciato dalla vittima. Il 65enne comparirà dinanzi al gip nei prossimi giorni per l’interrogatorio di garanzia. E’ difeso dall’avvocato Lucia Capuano. Stando alle accuse, il 65enne - non vedendosi corrispondere più i soldi - aveva preso a minacciare la vittima per costringerlo ad onorare il debito. Tra le sue promesse, anche quella di appiccare il fuoco all’attività del parrucchiere. In qualche occasione sarebbe anche riuscito ad estorcergli dei soldi, altre volte no, da qui l’accusa di tentata ma anche di estorsione consumata.

L’uomo avrebbe anche millantato di far intervenire persone legate alla criminalità organizzata di Nocera, dalle quali aveva preso proprio i soldi che aveva poi girato al parrucchiere come prestito. Il gip ha riconosciuto all’indagato l’aggravante di aver commesso il fatto - per il reato di usura - nei confronti di chi svolge attività imprenditoriale e di chi si trovava in stato di bisogno. Il tribunale ha infine sequestrato la somma corrispondente al profitto dell’attività di usura. Quando comparirà dinanzi al giudice, Fedele C. , già noto per dei precedenti, potrà fornire le sue spiegazioni rispetto a quanto gli viene contestato.

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