Usura, Pisapia arrestato
dopo un incidente stradale

Usura, Pisapia arrestato dopo un incidente stradale
di Petronilla Carillo
Venerdì 8 Aprile 2022, 06:50 - Ultimo agg. 12:43
3 Minuti di Lettura

Usura, è stato interrogato ieri mattina nel carcere di Terni, Luciano Pisapia (difeso dall’avvocato Antonio Boffa). Si è concluso tutto nel giro di pochissimi minuti perché l’indagato, ritenuto il capo dell’organizzazione di usurai operativa tra Torrione, Pastena e Mercatello, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Pisapia era fuori città quando i carabinieri della compagnia Salerno, all’alba dell’altro giorno, hanno bussato alla porta della sua abitazione per notificargli l’ordinanza restrittiva. Stava rientrando per costituirsi, ha riferito al gip nella giornata di ieri, fatto è che è stato catturato dalla polizia stradale perchè ha fatto un incidente all’atezza di Orvieto.

La prossima settimana toccherà, invece, agli altri arrestati che sono ora in regime di arresti domiciliari. Si tratta di Anna Pastore e Laura Miale - legate sentimentalmente a Pisapia - e a Giuseppe Celenta, gestore di un bar a Torrione, ritenuto dagli investigatori la centrale di riscossione degli interessi.

Sono però quattordici, in tutto, le persone indagate in questa inchiesta che ha portato alla luce uno spaccato di criminalità senza scrupoli dove venivano chiesti tassi del 400% anche su piccoli prestiti. Del resto le richieste dei clienti di Pisapia e company, erano - delle volte - anche solo di cento euro e - spesso - non più di tremila. Insomma, piccole cifre chieste, fondamentalmente, per affrontare la quotidianità e le spese necessarie. Dodici le vittime accertate nel corso dell’attività quasi tutte residenti nella zona orientale. Diversi anche i loro contesti sociali: dal pensionato alla casalinga, dal libero professionista all’operaio. In un caso, in particolare, il gruppo Pisapia aveva sequestrato ad una donna anziana un postamat così da prelevare in autonomia, il giorno dell’accredito della pensione, la somma che la vittima doveva per il prestito ricevuto. Chi tardava nei pagamenti, invece, veniva minacciato soprattutto psicologicamente ma, nel corso dell’attività, non sono emersi casi di azioni violente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA