Videosorveglianza, nuovi guai
per Cariello: chiesto il processo

Videosorveglianza, nuovi guai per Cariello: chiesto il processo
di Laura Naimoli
Giovedì 20 Maggio 2021, 06:05 - Ultimo agg. 21:06
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Chiesto il rinvio a giudizio per l’ex primo cittadino Massimo Cariello e per gli altri otto imputati coinvolti nel processo per le videocamere di sorveglianza. La prossima udienza è fissata per il 23 giugno, data in cui sono previste le repliche della difesa e il Gup deciderà sul rinvio a giudizio. Si è svolta ieri mattina, presso il tribunale di Salerno, davanti al gip Giandomenico D’Agostino, l’udienza preliminare alla presenza di Cariello, ancora agli arresti domiciliari in misura cautelare, l’ex assessore alla manutenzione Ennio Ginetti e i difensori di tutti gli imputati. Le ipotesi d’accusa sono turbata libertà degli incanti e dei procedimenti di appalto e corruzione in atti contrari ai doveri d’ufficio oltre ad abuso, peculato, concussione, falso ideologico e materiale. Presente anche il Comune di Eboli, costituitosi parte civile, nella persona dell’avvocato Giovanni Sofia, nominato dal commissario prefettizio Antonio De Iesu che qualche mese fa considerò opportuno e necessario tutelare l’interesse e l’immagine della città a fronte dei guai giudiziari dell’ex sindaco. Il gip ha accolto l’eccezione preliminare della difesa di Enzo Giangregorio, amministratore della società Meridiana, annullando il decreto di richiesta di rinvio a giudizio poiché non è stata presa in considerazione la richiesta di interrogatorio nel corso delle indagini preliminari.

Il pubblico ministero, titolare delle indagini, Silvio Marco Guarriello, ha richiesto il rinvio a giudizio per tutti gli imputati poiché «le dichiarazioni di uno degli imputati, ovvero Fabio Ciaglia, sono state approfondite e ampliamento riscontrate». Anche la parte civile ha chiesto il rinvio a giudizio. Fabio Ciaglia è nel processo in duplice veste: quello di vittima, per il mancato pagamento per il lavoro svolto come tecnico esterno per l’istallazione dell’impianto e quello di imputato. La vicenda nasce nel 2018, quasi immediatamente l’elezione di Cariello come sindaco della città. Questi decise di sostituire venti delle vecchie telecamere, costate circa 210mila euro, il cui importo era stato coperto grazie a finanziamenti comunali e regionali, con un nuovo sistema capace di garantire un controllo capillare della città. Per realizzare il nuovo impianto ci sono voluti circa 170mila euro. Il lavoro di Ciaglia era da considerarsi concluso e, per qualche mese, le videocamere hanno svolto il loro lavoro. Però i monitor si oscurarono e l’ex sindaco annunciò a mezzo stampa l’attacco di un hacker che aveva bloccato il sistema operativo. 

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