Salerno, l'odissea di 7 vigili del fuoco. Lettera-appello: assunti e all'improvviso licenziati

Salerno, l'odissea di 7 vigili del fuoco. Lettera-appello: assunti e all'improvviso licenziati
di Luca De Rosa*
Venerdì 21 Febbraio 2014, 11:04 - Ultimo agg. 11:05
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Siamo sette. Sette quarantenni, sette famiglie, sette stipendi che rischiano di svanire. A volte ci chiamano angeli, ma ora siamo alle porte dell’inferno, vittime di un lungo calvario che sembra non trovare mai fine a causa di cavilli burocratici. Parlo per me e per i miei colleghi: nel 2007 partecipammo alla stabilizzazione per i precari vigili del fuoco nel Corpo Nazionale Vigili del Fuoco. I requisiti richiesti erano fissati nero su bianco: 3 anni di iscrizione negli elenchi dei vigili del fuoco nel quinquennio antecedente all’uscita del bando, e 120 giorni di servizio effettuati. Ovviamente eravamo tutti in possesso di quei requisiti, ben evidenziati sul bando di concorso. Avevamo oltre 10 anni d’iscrizione a quelle liste, oltre 500 giorni di servizio e in più tutti svolgemmo il servizio di leva nel corpo. Tra l’altro il richiamo dei precari nei comandi d’Italia non era regolamentato. Dopo l'uscita del bando e la presentazione delle domande, lo stesso fu improvvisamente modificato:i 120 giorni dovevano essere compresi tra il 2002 e il 2007 per potere essere integrati nella pianta organica. Certo non un dettaglio: molti di noi si trovarono fuori, inermi, il nostro sogno era finito. L'unica strada era quella del ricorso e tra una sentenza e un altra partecipammo al concorso piazzandoci in posizione utile per essere chiamati ad eseguire il corso di formazione per vigili del fuoco permanente della durata di 6 mesi, che comportava il superamente di esami per l'inserimento in ruolo con contratto a tempo indeterminato. Ma qui la sorpresa: sulla lettera d'assunzione c'era la parola riserva,ed è proprio questa parola a condannarci, tra l'altro la nostra mancata presentazione al corso ci escludeva automaticamente. Comunque nel frattempo l'amministrazione ci fa adempiere a tutte le regole sia legali che operative: non potevamo avere altro rapporto di lavoro, ci licenziammo tutti , prestato solenne giuramento, dopo 5 anni passati lontani da casa, dalle nostre famiglie, siamo stati impegnati in divestre catastrofi che hanno segnato il nostro paese,terremoti,alluvioni,e per non dimenticare Sarno dove vestivamo ancora i gradi da militare,oltre all'ordinario servizio:incendi, allagamenti, incidenti stradali. Oggi con una sentenza del Tar Salerno ci troviamo licenziati. Cosa faremo, cosa diremo hai nostri figli orgogliosi del lavoro del papà, di quel diritto che ci siamo guadagnati con sacrificio a rischio della nostra vita fornendo soccorso per il bene della collettività. E' vero, abbiamo ancora uno spiraglio legale, ma e' una spada di damocle che ormai non sosteniamo piu. Noi rivendichiamo solo i nostri diritti e la pretesa di continuare ad indossare quella divisa che abbiamo imparato a rispettare e ad amare svolgendo il npstro lavoro con passione e professionalitaà. Siamo stanchi, le nostre famiglie provate, i nostri cari, gli amici e i colleghi delusi da una burocrazia contorta. Siamo tutti alla soglia dei 40 anni con mogli ,figli,mutui...dove andremo a finire? Grazie a nome mio, dei miei colleghi e delle nostre famiglie.

* vigile del fuoco
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