Vincenzo Napoli indagato a Salerno:
«Coop sociale favorita negli appalti pubblici»

Vincenzo Napoli indagato a Salerno: «Coop sociale favorita negli appalti pubblici»
Lunedì 11 Ottobre 2021, 16:28 - Ultimo agg. 22:57
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Turbata libertà degli incanti con l'aggravante dell'abuso d'ufficio. Questo il reato contestato al sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Salerno su presunti appalti truccati che ha portato all'esecuzione di 10 misure cautelari, tra i destinatari anche il consigliere regionale ed ex assessore comunale salernitano Nino Savastano. Nessuna misura cautelare è stata richiesta o eseguita nei confronti di Napoli.

La vicenda che vede coinvolto il primo cittadino salernitano, insieme al suo collaboratore Felice Marotta, riguarda l'affidamento del servizio di noleggio di un automezzo lavastrada indetto dall'amministratore unico della società Salerno Pulita, Antonio Ferraro. Secondo gli investigatori, il sindaco e altri si sarebbero attivati per favorire la cooperativa sociale «Terza dimensione». Fiorenzo Zoccola, di fatto gestore della cooperativa e nei confronti del quale è stata eseguita la misura della custodia cautelare in carcere, avrebbe chiesto a Marotta di intercedere presso l'amministratore della società Salerno Pulita, Ferraro. 

Napoli e Marotta, secondo la ricostruzione contenuta nell'ordinanza, si sarebbero quindi attivati convocando Ferraro negli uffici comunali e sollecitandolo affinché soddisfacesse l'esigenza espressa da Zoccola. A quest'ultimo sarebbe stata riferita l'esistenza di un'altra offerta, permettendogli così di presentare a sua volta un'offerta migliore che gli permettesse di aggiudicare l'affidamento alla cooperativa sociale Terza dimensione

«La gestione degli affidamenti per la manutenzione del patrimonio comunale e delle relative proroghe da parte del Comune di Salerno in favore delle cooperative di tipo B è caratterizzata da rilevanti profili di illiceità penale, con gravi ricadute in termini di gestione del denaro pubblico, violazioni del principio di libera concorrenza tra operatori economici e possibili inquinamenti nelle consultazioni elettorali». È uno dei passaggi chiave dell'ordinanza emessa dal gip di Salerno Gerardina Romaniello.

Il giudice scrive che «accurate investigazioni hanno disvelato che sin dal 2002 l'attribuzione di servizi in favore di enti caratterizzati da scopi mutualistici era irregolare (per l'assenza di requisiti in capo alle cooperative, necessari per l'assegnazione dei servizi da parte del Comune di Salerno), grazie alla complicità di funzionari pubblici, che hanno agito non per il buon andamento della pubblica amministrazione, bensì per tornaconti personali o comunque di parte».

Il gip sottolinea inoltre «che l'irregolare, sotto il profilo non solo amministrativo ma anche penale, gestione della cosa pubblica che si e realizzata, affidando lavori e prestazioni a chi non ne aveva diritto, ha fortemente frustrato le aspettative di crescita di operatori economici che agivano nel rispetto della legalità e che si sono visti pretermessi da enti solo apparentemente mutualistici ovvero con finalità di favorire il reinserimento sociale di persone svantaggiate, rna in realtà erano vere e proprie società con scopo di lucro. In sostanza, normative tese a favorire soggetti deboli sono state strumentalizzate e piegate per perseguire scopi diversi».

Inoltre, «il lungo periodo di tempo nel quale le condotte sono state poste in essere - scrive ancora il gip - è indice della cronica distorsione del potere amministrativo facente capo a taluni pubblici funzionari, che hanno durevolmente e deliberatamente tradito il pubblico interesse.

Tale ultimo aspetto rende i fatti che si esporranno particolarmente gravi e meritevoli di intervento cautelare».

«Il sindaco si dichiara certo di dimostrare la propria estraneità, di chiarire al più presto la propria posizione e chiedere l'archiviazione dell'accusa». Lo afferma l'avvocato Cecchino Cacciatore in una nota diffusa nell'interesse del sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, in relazione all'inchiesta sugli appalti truccati. «Il mio assistito apprende da notizie diffuse e divulgate nella giornata odierna da testate giornalistiche di essere sottoposto ad indagini da parte dell'autorità giudiziaria salernitana. L'accusa riguarderebbe un suo presunto coinvolgimento per l'affidamento di un servizio di lavaggio delle strade» sottolinea il legale che poi entra nel merito della vicenda. «In verità, pare che al primo cittadino non venga attribuita alcuna condotta specifica, né alcun interessamento concreto rispetto alla relativa procedura amministrativa. D'altra parte, non potrebbe essere diversamente dal momento che il detto servizio di pulizia attiene a una procedura svoltasi in piena emergenza Covid, per un importo assai esiguo (pari a circa 4.000 euro), ma soprattutto di stretta ed esclusiva competenza della società Salerno Pulita». Tramite il suo legale, dunque, il sindaco si è detto «certo di dimostrare la propria estraneità, di chiarire al più presto la propria posizione e chiedere l'archiviazione dell'accusa». 

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