Violentata da un imprenditore,
la vittima diserta sempre l’aula

Violentata da un imprenditore, la vittima diserta sempre l’aula
di Nicola Sorrentino
Mercoledì 29 Maggio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 10:09
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«Non aveva graffi, né segni di violenza. I suoi vestiti non erano strappati». È quanto testimoniato da un agente della Polfer, sentito ieri mattina nel processo che vede imputato un imprenditore di Sarno, per violenza sessuale. Secondo le accuse, l’uomo avrebbe convinto una ragazza residente al Nord a trasferirsi nell’Agro, per una settimana, con la proposta di lavorare presso la sua azienda. Dopo averla condotta in un appartamento a Cava de’ Tirreni, che lo stesso riferì di averle messo a disposizione per la settimana di prova, e avrebbe provato ad abusare di lei. Il processo, nella sua fase cruciale, non ha ancora registrato la testimonianza della vittima, la ragazza, che all’epoca dei fatti aveva 19 anni. Era il 2013. La giovane non si è presentata ad alcuna udienza, spingendo il collegio del presidente Franco Russo Guarro a disporre l’accompagnamento coattivo per la parte offesa, alla prossima udienza prevista per il prossimo 15 ottobre. In sintesi, la ragazza sarà costretta a deporre in tribunale. L’agente sentito dai giudici ha spiegato che la ragazza fornì nome e cognome dell’imputato, non riuscendo però a localizzare l’appartamento a Cava de’ Tirreni, presso il quale si sarebbe consumato l’episodio di violenza. Da indagini, la ragazza sarebbe riuscita a liberarsi e ad uscire da quella casa. Dopo aver raggiunto a piedi la stazione ferroviaria, fu notata da alcuni agenti della Polfer che si offrirono di portarla in ospedale. La giovane rifiutò. Una volta tornata a casa, il giorno successivo, denunciò l’uomo.
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