Calamità naturali, i risarcimenti
mettono i Comuni a rischio dissesto

Calamità naturali, i risarcimenti mettono i Comuni a rischio dissesto
di Rossella Liguori
Lunedì 8 Novembre 2021, 06:20 - Ultimo agg. 07:37
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Comuni sull’orlo del dissesto finanziario per risarcimenti a familiari di vittime di calamità, Sarno fa da apripista nella manovra per evitare il tracollo. Sono sette i comuni italiani - Pontboset, Noli, Calvanico, Lettere, Castellaneta, San Giuliano di Puglia e Sarno - che a causa di sentenze esecutive di risarcimento, conseguenti a calamità naturali o cedimenti strutturali, sarebbero caduti sotto un peso economico insostenibile. Salvati dallo Stato che ha trasferito 93,4 milioni in 5 anni, «Fondo per contenziosi connessi a Sentenze esecutive relative a calamità o cedimenti», istituito nel 2016 dal Decreto Enti Locali.

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A spiegare cosa sia accaduto nella città dei Sarrasti, la frana del 5 maggio 1998 e 137 vittime, è l’assessore Eutilia Viscardi. «La vicenda è dolorosa, nonché legalmente e tecnicamente complicata.

Sotto il profilo tecnico, la nostra amministrazione, nel 2015, si è fatto promotrice per ottenere una legge, quella citata, che non esisteva, e che ha evitato non solo il nostro dissesto ma anche quello degli altri comuni interessati da tragedie simili. Dopo 6 anni possiamo dire che il nostro ente ha recuperato sei milioni di euro pagati per le provvisionali, altri centinaia di migliaia di euro per spese legali e spese di registrazione, 11 famiglie hanno accettato le transazioni per un milione e mezzo di euro e gli aventi diritto, dopo che una sentenza ha stabilito l’ammontare, vengono pagati direttamente dal Governo, anche grazie al lavoro dei loro avvocati naturalmente. Entro i prossimi due anni dovrebbe concludersi il tutto. Tuttavia il problema per Sarno non è chiuso, la Corte di Appello di Salerno ha stabilito che, una volta che gli organi governativi hanno pagato, non possono chiedere al comune di Sarno alcuna somma. L’ Avvocatura di Stato, nonostante questa legge, fa ricorso in Cassazione per ottenere la condanna del comune alla restituzione di una quota che poi dovrebbe essere coperta dalle somme del fondo. Quello che mi amareggia è che mentre per altri comuni, in cui c’è stata solo la condanna del sindaco, tipo San Giuliano, lo Stato paga e basta, con noi si sta accanendo perché l’importo è veramente alto, decine e decine di milioni di euro. Tanti all’epoca sparlarono su questo argomento, ora dovrebbero chiederci scusa. Sarno non è andata in dissesto».

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