Zoccola, un altro interrogatorio fiume:
bando per i servizi sotto inchiesta

Zoccola, un altro interrogatorio fiume: bando per i servizi sotto inchiesta
di Giovanna Di Giorgio e Angela Trocini
Sabato 23 Ottobre 2021, 08:40 - Ultimo agg. 19:05
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Dopo una settimana dal primo interrogatorio fiume, il re delle coop Fiorenzo Zoccola, detto Vittorio, ieri è stato nuovamente interrogato dai magistrati salernitani. Anche questa volta la «cantata», parte seconda, è durata ore: sette per la precisione e come per l'interrogatorio di garanzia (che si è trasformato in investigativo dopo che l'imprenditore ha deciso di parlare e non solo difendersi) della scorsa settimana (durato 7 ore e 30 minuti), il verbale è stato secretato. Zoccola, in questo secondo interrogatorio, avrebbe sia potuto chiarire le circostanze già riferite (non è escluso che i magistrati titolari dell'inchiesta e lo stesso procuratore capo Borrelli abbiano chiesto chiarimenti su quanto già detto), ma anche aggiungere ulteriori particolari tasselli ad un'inchiesta che ha scosso la politica salernitana. Una cosa è apparsa certa sin dal primo interrogatorio: le cose dette dal ras delle coop sociali sarebbero «molto pesanti» e potrebbero coinvolgere anche altre persone oltre gli attuali 29 indagati. Nelle intercettazioni, infatti, si fanno nomi e riferimenti a persone che al momento non sono state toccate dall'indagine sulle presunte gare d'appalto in favore delle coop e ritenute dagli inquirenti «truccate». 

Nei prossimi giorni l'avvocato Michele Sarno (difensore dell'imprenditore) potrebbe presentare un'istanza per chiedere la scarcerazione o, in subordine, l'attenuazione della misura cautelare. La settimana prossima inizieranno le udienze di riesame contro le ordinanze restrittive che hanno portato alla bufera giudiziaria sul Comune di Salerno: si inizia lunedì con il presidente della coop San Matteo, Gianluca Izzo, e il collaboratore Umberto Coscia, entrambi ai domiciliari per il messaggio WhatsApp con l'invito al voto in occasione delle recenti elezioni amministrative.

Poi sarà la volta di Nino Savastano, ex assessore comunale alle Politiche Sociali, finito ai domiciliari così come il dirigente del settore Ambiente, Luca Caselli, e lo stesso Zoccola (in carcere) nel blitz scattato l'11 ottobre e che ha portato anche alla notifica del divieto di dimora a Salerno nei confronti degli imprenditori di fatto titolari di alcune coop sociali per associazione a delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti e per Savastano e Zoccola anche l'ipotesi di corruzione elettorale. 

Non si ferma, intanto, la protesta pacifica dei lavoratori delle coop per chiedere di tornare a lavorare. I dipendenti si sono dati appuntamento anche ieri mattina, come ormai fanno da martedì, sotto i portici di palazzo di città. Sono senza lavoro da quando il Comune, in seguito all'inchiesta, ha sospeso i servizi in appalto alle stesse coop coinvolte nel terremoto giudiziario. L'obiettivo è far sì che l'amministrazione trovi una soluzione per permettere loro di lavorare. E ieri, infatti, è stata pubblicata la «determinazione a contrarre per l'affidamento biennale dei servizi di gestione di parchi e giardini e manutenzione ordinaria e conservativa del verde urbano del Comune di Salerno» a firma del direttore del settore Verde pubblico, Luigi Mastrandrea. Il progetto approvato è relativo ai servizi di gestione di parchi e giardini e di manutenzione ordinaria e conservativa del verde urbano, della durata di 24 mesi, suddiviso in 9 lotti (al fine di favorire l'accesso alle micro, piccole e medie imprese), per un ammontare complessivo da quadro economico di .2.759.106. La procedura di gara da indire è aperta e con il criterio di aggiudicazione dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Nella fase di esecuzione dell'appalto gli aggiudicatari dovranno impiegare lavoratori svantaggiati in misura non inferiore al 30%, «oltre alla previsione della clausola sociale». Necessaria, quest'ultima, per la salvaguardia dei posti di lavoro.
 

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